Abi e Coordinamento regionale delle Pmi: siglato una nuova intesa contro la crisi
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06 Dic 2013
- Pubblicato: 24 Luglio 2009
- Scritto da redazione
Per fronteggiare la crisi e sostenere le piccole imprese, associazioni di coordinamento e cooperazione e Abi regionale si sono riunite ieri.
L’esito è stato la sottoscrizione di un protocollo d’intesa, presto operativo.
L’esito è stato la sottoscrizione di un protocollo d’intesa, presto operativo.
E’ stato firmato ieri un nuovo patto tra le banche e le Pmi campane, avente l’obiettivo di venire incontro alle imprese del territorio in un periodo economico così delicato. Il protocollo di intesa, sottoscritto tra Abi Campania e il Coordinamento regionale delle Pmi e della cooperazione, costituito da ben 13 sigle del commercio, del turismo, dei servizi, dell’artigianato e dell’agricoltura, sancisce una moratoria dei debiti delle aziende verso le banche. In sostanza l’accordo firmato, che segue quello già siglato tra Abi regionale e Unione Industriali di Napoli, stabilisce una riduzione del debito per le imprese che, trovandosi in un momento di difficoltà, non riescono a far fronte alle scadenze delle rate dei finanziamenti bancari.
L’intesa, sottoscritta da Luigi Gorga, presidente della commissione regionale dell’associazione bancaria, e da Maurizio Maddaloni, portavoce del coordinamento, si propone come risposta ad un momento di crisi profonda ed acuta, caratterizzato da una forte mancanza di liquidità, la quale sta minando la sopravvivenza delle imprese del territorio.
Soddisfazione è stata espressa da entrambe le parti.
Maddaloni ha evidenziato l’importanza dell’intesa raggiunta, sottolineando come "la crisi picchia particolarmente sulle Pmi", e che quindi sia dovuto e necessario andare incontro a quegli imprenditori che "pur in tempi difficili non stanno tirando i remi in barca e cercano di non interrompere le attività".
Entusiasta anche il numero uno dell’Abi regionale, il quale ha fatto notare come l’accordo raggiunto anticipa largamente quanto si sta pensando di sviluppare a livello nazionale e come l’intesa diventerà immediatamente operativa.
Già tre grandi istituti, Unicredit, Banco di Napoli e Monte dei Paschi di Siena, hanno approntato i sistemi di ricezione delle domande, sebbene le Associazioni chiedano un coinvolgimento anche dei piccoli istituti bancari sparsi sul territorio. A tal proposito Maddaloni è chiaro e specifica che non si chiede di dare credito a tutti o di fare cattivo credito, ma di riconoscere l’impegno di tutti quegli imprenditori che cercano di resistere alla crisi.
Maddaloni ha poi approfittato per chiedere "un sussulto di dignità operativa per l’ultimo scorcio si legislatura regionale, rifinanziando il fondo di 70 milioni previsto dal piano regionale di sviluppo, al fine di evitare il fallimento di migliaia di piccole e medie imprese che dovranno fare i conti con la crisi ancora per molti mesi".
L’intesa, sottoscritta da Luigi Gorga, presidente della commissione regionale dell’associazione bancaria, e da Maurizio Maddaloni, portavoce del coordinamento, si propone come risposta ad un momento di crisi profonda ed acuta, caratterizzato da una forte mancanza di liquidità, la quale sta minando la sopravvivenza delle imprese del territorio.
Soddisfazione è stata espressa da entrambe le parti.
Maddaloni ha evidenziato l’importanza dell’intesa raggiunta, sottolineando come "la crisi picchia particolarmente sulle Pmi", e che quindi sia dovuto e necessario andare incontro a quegli imprenditori che "pur in tempi difficili non stanno tirando i remi in barca e cercano di non interrompere le attività".
Entusiasta anche il numero uno dell’Abi regionale, il quale ha fatto notare come l’accordo raggiunto anticipa largamente quanto si sta pensando di sviluppare a livello nazionale e come l’intesa diventerà immediatamente operativa.
Già tre grandi istituti, Unicredit, Banco di Napoli e Monte dei Paschi di Siena, hanno approntato i sistemi di ricezione delle domande, sebbene le Associazioni chiedano un coinvolgimento anche dei piccoli istituti bancari sparsi sul territorio. A tal proposito Maddaloni è chiaro e specifica che non si chiede di dare credito a tutti o di fare cattivo credito, ma di riconoscere l’impegno di tutti quegli imprenditori che cercano di resistere alla crisi.
Maddaloni ha poi approfittato per chiedere "un sussulto di dignità operativa per l’ultimo scorcio si legislatura regionale, rifinanziando il fondo di 70 milioni previsto dal piano regionale di sviluppo, al fine di evitare il fallimento di migliaia di piccole e medie imprese che dovranno fare i conti con la crisi ancora per molti mesi".