Italia: maglia nera nell’impiego dei fondi UE
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09 Dic 2013
- Pubblicato: 15 Aprile 2009
- Scritto da redazione
L’allarme è stato lanciato dalla stessa Unione che ha evidenziato come, sul totale dei fondi messi a disposizione, il nostro paese ne abbia spesi appena lo 0,3%.
Negativo il bilancio sui fondi strutturali per il periodo 2007-2013. Sembra, infatti, che l’Italia rischi di perdere qualcosa come 5-6 miliardi di euro se, entro la fine del 2009, non riuscirà ad utilizzare almeno 18 dei 43 miliardi di risorse messe a disposizione dall’Europa.
Piuttosto scoraggianti, infatti, i risultati provenienti da Bruxelles.
In un rapporto relativo alla nuova programmazione comunitaria presentato in questi giorni da Gianni Pittella, presidente della delegazione italiana nel gruppo Pse nonché relatore alla commissione bilancio sui fondi strutturali, si evince che a quasi due anni dall’avvio, l’Italia ha dichiarato pagamenti per appena 144 milioni (0,3%) degli stanziamenti messi a disposizione, mentre il ritmo di spesa avrebbe dovuto essere pari a circa 6 miliardi all’anno.
Ciò significa che, vigendo in Europa la regola N+2, ovvero al possibilità per le regioni di spendere i fondi nei due anni successivi, al 31 dicembre 2009 se l’Italia non avrà provveduto all’impiego delle risorse scatterà il “disimpiego automatico” di tutti i fondi non spesi nella prima annualità.
I motivi del ritardo sono da ricercare, oltre che in un forte ritardo dei pagamenti da parte della PA, anche nel fatto che buona parte delle regioni sono ancora impegnate nella certificazione dei fondi 2000-2006. Con riguardo a questi ultimi, il dossier Pittella sottolinea come buona parte delle risorse ritorneranno all’Europa. Un esempio su tutti quello della Regione Puglia, ultimissima in classifica, che vedrà andare in fumo circa 2,1 miliardi del POR 2000-2006.
Lucia Cocozza-AdIM NEWS