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04
Apr
2019
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Pubblicato: 04 Aprile 2019
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Scritto da Bianca Maria Cozzolino

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È di pochi giorni fa la notizia del secondo rapporto ‘Space’ del Consiglio d’Europa, che definisce la situazione delle carceri italiane tra le più drammatiche del continente – dichiara Carlo Borgomeo, presidente della
Fondazione CON IL SUD - Al centro c’è la questione del sovraffollamento, ma è inevitabile che questo tema si intrecci con quello dei servizi e delle opportunità offerte ai detenuti per compiere un vero percorso rieducativo, così come previsto dalla nostra Costituzione. Con questo bando, vogliamo riaffermare il diritto di ogni persona ad avere una seconda possibilità vera. L’abbiamo chiamato ‘E vado a lavorare’ con l’auspicio che il lavoro possa essere davvero uno strumento di evasione dalle criticità della vita”.
Con lo scopo di affermare,dunque, il principio rieducativo della pena, la Fondazione CON IL SUD rinnova il proprio impegno sul tema del reinserimento sociale, attraverso il tramite del lavoro, dei detenuti degli Istituti penitenziari del Sud Italia proponendo, nell’ambito di intervento “Progetti Speciali e Innovativi”, la seconda edizione del Bando “E vado a lavorare”.
L’invito è rivolto alle organizzazioni del Terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le proposte dovranno prevedere l’avvio, durante il periodo della detenzione, di esperienze lavorative in grado di favorire l’integrazione del detenuto, ritenendo il lavoro una componente fondamentale del processo rieducativo. L’inserimento lavorativo potrà avvenire all’interno o all’esterno delle carceri in realtà già consolidate oppure attraverso la costituzione di nuovi soggetti di imprenditorialità sociale. Inoltre, grazie al protocollo di intesa recentemente sottoscritto dalla Fondazione CON IL SUD con il
Ministero della Giustizia e con l’
ANCI, le proposte potranno prevedere il coinvolgimento dei detenuti in progetti di pubblica utilità e di volontariato, sempre ai fini del perseguimento dell’obiettivo di integrazione socio-lavorativa del reo.
Risorse disponibili:
2,5 milioni di Euro.Per ulteriori informazioni, consulta la scheda AdIM in allegato.