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05
Dic
2019
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Pubblicato: 05 Dicembre 2019
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Scritto da Editor
Iniziano presso la Foce, la più importante delle sorgenti del Sarno che si trova a nord-ovest dell’omonima città, tre giorni di campionamenti del fiume. Presso il Parco 5 Sensi, ai piedi del Vallone Monaco che staziona sul Piano di Trebucchi, sono avvenuti i primi due prelievi delle acque del rivolo in questione da parte di Legambiente e del CNR a margine del Progetto ‘CuriAMO, ViviAMO, PartecipiAMO il Sarno’, con il sostengo di Fondazione con il Sud. Per individuare, identificare e verificare il quantitativo di sostanze microplastiche che stanno inquinando i nostri mari, è stata utilizzata la ‘rete Manta’, il cui nome richiama la somiglianza al grosso pesce simile alla razza. Si tratta di un particolare telaio, dotato di misuratore di portata di acqua filtrata (flussimetro, ndr) per rapportare la quantità di microplastiche trovate, che regge una rete di nylon. Nelle maglie di quest’ultima rimangono intrappolati dei minuscoli frammenti: da quelli visibili a occhio nudo a quelli che si misurano in micron, ossia in centesimi di millimetri. La rete, in sostanza, filtra l’acqua in cui è stata immersa e i frammenti del campione vengono successivamente condotti in un collettore posto all’estremità. Il materiale plastico raccolto da questa speciale attrezzatura sarà analizzato in seguito attraverso tecniche di caratterizzazione chimico-fisica e morfologica. Alla presenza della Dott.ssa Stefania Di Vito dell’ufficio scientifico di Legambiente, della Dott.ssa Mariacristina Cocca - ricercatrice dell’Istituto per i polimeri, compositi e biomateriali del CNR -, di AdIM e di alcuni volontari del Servizio Civile di Legambiente è avventura l’immersione di due differenti reti in momenti diversi, entrambi dalla durata standard di dieci minuti. Nel primo campionamento è stata utilizzata una rete da 300 micron mentre nel secondo una rete dalle maglie più strette, vale a dire da 500 micron. Nonostante nelle due immersioni della ‘Manta’ sono state trovate forme di vita, nella prova precedente al primo “pescaggio” purtroppo sono state già rinvenute tracce di materiale plastico in un’area che - trovandosi alla sorgente e lontana da scarichi industriali e fognari - dovrebbe essere incontaminata. Quelli che sono stati compiuti nella mattinata di mercoledì 4 dicembre sono soltanto alcuni dei diversi campionamenti che verranno effettuati lungo il corso del fiume, arrivando così fino alla sua foce nel Mar Tirreno di fronte allo scoglio di Rovigliano al confine tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata. Un report che servirà per prendere atto della situazione del Sarno e mettere in moto tutte le iniziative mirate alla tutela e alla salvaguardia del corso d’acqua nonchè alla salute dei cittadini.