La crociata dei contribuenti
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02 Dic 2021
- Pubblicato: 02 Dicembre 2021
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Da qualche tempo diversi comitati di cittadini, in varie aree non solo campane, hanno sollevato il problema dell’illegittimità del tributo sulla depurazione dell'acqua il cui pagamento, troppo spesso, viene imposto indipendentemente dal beneficio da apportarsi al cespite, domandando chiarimenti in sede istituzionale, soprattutto alla luce dei più recenti interventi della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione che hanno, in più occasioni, sottolineato profili di illegittimità delle predette richieste di pagamento.
Con particolare riferimento alla Regione Campania ed alla città di Napoli, la problematica ha assunto rilievo poiché, in seguito ad attività di riscossione dalla dubbia liceità e trasparenza, i contribuenti si sono visti notificare direttamente ingiunzioni di pagamento del contributo consortile da parte della società Gefil S.p.A., in qualità di concessionario della riscossione per il CONSORZIO DI BONIFICA NAPOLI E VOLLA, la quale ha minacciato procedure cautelari ed esecutive (pignoramento presso terzi, pignoramento immobiliare, pignoramento mobiliare, fermo amministrativo, iscrizione ipotecaria), in caso di presunta inadempienza. Il tutto a fronte di un importo iniziale – nella maggior parte dei casi prescritto - di appena 17,00 euro, dunque non commisurato alla minaccia paventata, che si triplica o quadruplica con l'aggiunta di oneri successivi ed interessi.
La grave lesione dei diritti e degli interessi dei cittadini rende doverosi opportuni interventi e chiarimenti da parte delle autorità e degli organi competenti e impone una necessariaAVV. Riccardo Vizzino
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