Modalità operative per il Green Pass
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29 Ott 2021
- Pubblicato: Venerdì, 29 Ottobre 2021 18:42
- Scritto da Rosanna Gorga
MODALITA’ OPERATIVE PER L’ORGANIZZAZIONE DELLE VERIFICHE SUL POSSESSO DEL GREEN PASS AI SENSI DELL’ART. 9 SEPTIES, COMMA 4, D.L. 52/2021 MODALITA’ OPERATIVE PER L’ORGANIZZAZIONE DELLE VERIFICHE SUL POSSESSO DEL GREEN PASS AI SENSI DELL’ART. 9 SEPTIES, COMMA 4, D.L. 52/2021
Illustrano le misure straordinarie in vigore dal 15 ottobre 2021 previste dal D.L. 21 settembre 2021, n. 127.
Ambito di applicazioneChiunque svolge un’attività lavorativa nel settore privato (lavoratori dipendenti e autonomi) è obbligato a possedere e a esibire la certificazione verde COVID –19 per l’accesso ai luoghi di lavoro.La presente procedura ha validità dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021.
Modalità di verificaIl possesso del Green Pass da parte dei lavoratori dipendenti deve essere verificato dal datore di lavoro quotidianamente a campione, all’atto dell’ingresso al luogo di lavoro, tramite apposito soggetto incaricato con atto formale di nomina (all. 1) mediante l’applicazione software, da dispositivo mobile dedicato, denominata “VerificaC19” disponibile gratuitamente ai seguenti link:- Per dispositivi Android su https://play.google.com/store/apps/details?id=it.ministerodellasalute.verificaC19&hl=it&gl=US- Per dispositivi IOS https://apps.apple.com/it/app/verificac19/id1565800117.
I soggetti che, per comprovati motivi di salute, non possono effettuare il vaccino contro il COVID-19, dovranno esibire un certificato contenente l’apposito “QR code” in corso di predisposizione.
Il controllo degli accessi verrà gestito con le seguenti modalità:a) L'incaricato eseguirà, con il divieto di effettuare copie o foto, il controllo della validità del Green Pass al momento dell'ingresso e potrà richiedere un documento d'identità in corso di validità per accertare la corrispondenza dei dati.b) L'incaricato consentirà l'accesso ai luoghi di lavoro al lavoratore in possesso di certificazione medica di esonero della campagna vaccinale valida fino al 30.11. 2021.c)
L’incaricato non consentirà l'accesso qualora l'app VerificaC19 dia esito negativo, qualora non sia esibito il Green Pass o la certificazione medica di esonero e provvederà a darne comunicazione al responsabile del personale.Lavoratori sprovvisti di Green PassIl lavoratore sprovvisto di Green Pass è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass. In particolare: - nelle aziende piccole con meno di 15 dipendenti la sospensione scatta a decorrere dal quinto giorno di assenza e si prevede la sostituzione. Il lavoratore senza Green pass può essere sospeso per un periodo non superiore a 10 giorni, rinnovabili una sola vota sino ad un massimo di 20 giorni (entro il 31.12.21); - nelle aziende grandi con più di 15 dipendenti, il dipendente dal primo giorno viene considerato assente ingiustificato, viene sospeso lo stipendio e non potrà lavorare, ma non potrà essere sostituito.Sanzioni
È prevista una sanzione amministrativa:- per il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza Green Pass va da 600 a 1.500 euro;- per il datore di lavoro che non controlla il possesso del Green Pass va da 400 a 1.000 euro. Allo stato attuale i costi dei tamponi sono a carico dei dipendenti sprovvisti di Green Pass. Allegati:- lettera di nomina del soggetto incaricato alla verifica.
Per chiarimenti e prima di intraprendere qualsiasi iniziativa, vi invitiamo a prendere contatti con lo studio:
a mezzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
o a mezzo telefono ai consueti indirizzi email e numeri telefonici. 081.7872042– 081.7871810 Cell. 393.3350690 Fax 081.32231125
Progetto DIFFERENZIAMOCI! Campagna di sensibilizzazione per comportamenti eco-sostenibili
- Categoria: Informazione
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28 Ott 2021
- Pubblicato: Giovedì, 28 Ottobre 2021 00:34
Il progetto "DIFFERENZIAMOCI ! - Campagna di sensibilizzazione per comportamenti eco-sostenibili" presentato da UNIAT CAMPANIA aps in partenariato con Fareambiente Campania aps, è stato finanziato nell'ambito dell’Avviso Pubblico Volontariato Aps – fondi 2017 con D.D. n 466 del 29/07/2019 e approvato con D.d n 733 del 23 12/2019 e D.Dn 69 del 24/01/2020. L’ambito territoriale in cui si svolgerà il progetto è la Regione Campania, in particolare saranno coinvolte le province di Napoli, Avellino, Caserta e Salerno.Dal contatto quotidiano con gli associati UNIAT, nonché con i cittadini in generale, emergono bisogni insoddisfatti di informazione e supporto pratico per indurre attenzione ai comportamenti tipici dell'economia circolare.Occorre correggere falsi miti e credenze su smaltimento rifiuti, risparmio energetico, consumo alimentare; fornire esempi pratici/tutorial per il riuso e la riparazione dei beni; sostenere e diffondere le buone prassi; individuare ostacoli reali dei cittadini per offrire risposte coerenti con il contesto di riferimento.Il progetto nasce da due idee sottostanti: creare un mondo più sostenibile in modo tale che le future generazioni diventino agenti del cambiamento, dotandosi di conoscenza, abilità, valori e attitudini che le rendano capaci di prendere decisioni informate e di agire consapevolmente per l’integrità ambientale e la sostenibilità economica.La seconda idea è che gli edifici siano il luogo ideale dove avviare iniziative di gestione sostenibile delle risorse, riducendo consumi e spese a vantaggio di tutta la comunità. I condomini sono un luogo di aggregazione che stimolano azioni collettive in grado di contribuire al benessere ambientale e sociale; al tempo stesso l’assunzione condivisa della cura e tutela del “bene comune” rigenera legami sociali e contribuisce al miglioramento delle condizioni di vita delle persone.La finalità del progetto è di incidere, attraverso azioni informative e l'attivazione sul campo di “agenti del cambiamento”, sulla modifica dei comportamenti e degli atteggiamenti dei cittadini assegnatari di alloggi ERP, soggetti che, per condizioni economiche e marginalità sociale, presentano spesso una minore sensibilità al tema ambientale che invece può divenire, per loro, una modalità di risparmio economico, di sviluppo di relazioni e di inclusione sociale.
Campagna di sensibilizzazione Ambientale a Cura dell'UNIAT
Compila il questionario per dare il tuo concreto aiuto all'indagine preliminare sui comportamenti in tema di sostenibilità ambientale.
l'Indagine e lo studio sara curato dall'Agenzia AdIM Srl
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeUah950Y3qgMJa8L-2plM9xUQhZUa-vrsOOAdLTtJYKb8oUw/viewform
Vigilanza su alcune misure di sostegno governativo alle p.m.i, e segnatamente quelle concernenti gli sconti sulle bollette della energia elettric
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06 Lug 2021
- Pubblicato: Martedì, 06 Luglio 2021 08:52
- Scritto da Editor
Comunicato stampa
È innegabile che, per effetto della pandemia da Covid-19, vi è stata un’allarmante flessione economica nel nostro Paese, dato che la necessità di attuare misure di contenimento del contagio ha comportato la forzata chiusura di gran parte delle attività commerciali.
Come è noto, per sostenere le imprese nel corso dell'emergenza Covid-19, il Governo italiano ha posto in essere una serie di iniziative di sostegno, tra le quali contributi a fondo perduto, esenzioni fiscali, crediti d'imposta, detrazioni fiscali, sconti su bollette. Gli interventi sono stati assunti in conformità al Quadro europeo temporaneo sugli aiuti di Stato ("Temporary Framework for State aid measures to support the economy in the current COVID-19 outbreak"). In particolare, il decreto legge del 19 maggio 2020 (c.d. Decreto Rilancio), all’articolo 30, ha chiamato in causa l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), perché adottasse provvedimenti atti ad assicurare una riduzione della spesa sostenuta dalle utenze elettriche connesse in bassa tensione, diverse dagli usi domestici. Lo sconto sulle bollette di queste utenze si sarebbe dovuto incentrare in particolare su due voci di costo: 1) Trasporto e gestione del contatore; 2) Oneri generali di sistema. La ratio dell'intervento richiesto all'ARERA trova ragione nella necessità di alleggerire i costi di maggio, giugno e luglio 2020.
Si tratta, quindi, di importanti provvedimenti che, se correttamente applicati, avrebbero consentito al beneficiario di avere un risparmio del 30% su ogni fattura, per i periodi di tempo interessati ed espressamente indicati. La riduzione dei costi prevista dal Decreto Rilancio si sarebbe dovuta concretizzare operando:
- per tutti i clienti non domestici alimentati in bassa tensione, un azzeramento delle attuali quote fisse, indipendenti dalla potenza, relative alle tariffe di rete e agli oneri generali;
- per le utenze alimentate in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 3,3 kW, una rideterminazione delle tariffe di rete e degli oneri generali per ridurre ulteriormente la spesa, applicando una potenza “virtuale” fissata in maniera convenzionale a 3 kW, senza limitazioni ai prelievi.
Il successivo provvedimento normativo del 22 marzo 2021, n. 41 (c.d. Decreto Sostegni), al Titolo I, ha previsto ancora una serie di interventi volti al sostegno delle imprese e dell'economia; in particolare, l’art. 6 del Decreto Sostegni ha esteso la riduzione degli oneri delle bollette elettriche per le imprese al periodo 1° aprile - 30 giugno 2021.
Ad una prima, sommaria, ricognizione effettuata dallo Studio Legale Vizzino, non sembra che le predette misure siano state capillarmente portate ad effettivo compimento, sicché si sta valutando l’effettiva sussistenza di profili di inazione degli enti e delle autorità competenti; pertanto il predetto Studio Legale raccomanda ai soggetti beneficiari delle agevolazioni di effettuare un esame attento delle bollette ricevute riferite ai periodi indicati nei predetti decreti. Infatti, laddove non siano stati attuati gli interventi governativi, si paleserebbero gravi profili di responsabilità soprattutto a carico dell’ARERA, per essere venuta meno ai suoi compiti di vigilanza, ed al contempo si potrebbero verificare ipotesi di appropriazione indebita da far valere nelle opportune sedi.
Consapevole della non facile individuazione, da parte degli aventi diritto, dell’avvenuta applicazione dei benefici sanciti con le norme succitate, lo Studio Legale Vizzino invita i titolari delle attività commerciali, che abbiano i requisiti previsti nei provvedimenti sopra indicati, a trasmettere le bollette riferite ai periodi in cui avrebbero dovuto beneficare degli sconti (maggio, giugno, luglio 2020 ed aprile, maggio, giugno 2021), al fine valutare la corretta rideterminazione degli importi secondo le indicazioni recate nei provvedimenti governativi.
In caso di violazioni da parte dell’Arera o di chi di dovere, inerenti alla determinazione degli importi o alla vigilanza circa la corretta emissione delle fatture, non si esiterà a formulare istanze e reclami presso gli organi e le autorità competenti al fine di sentir censurare condotte illegittime e veder riconoscere il diritto alla restituzione degli importi indebitante percepiti.
Avv. Emma Vizzino
Avv. Riccardo Vizzino
Progetto Differenziamoci partita la campagna di sensibilizzazione per comportamenti eco-sostenibili
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01 Lug 2021
- Pubblicato: Domenica, 04 Luglio 2021 08:33
- Scritto da Editor
Analisi acque Fiume Sarno a Scafati, le operazioni di Legambiente
- Categoria: Informazione
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15 Mag 2021
- Pubblicato: Sabato, 15 Maggio 2021 17:38
- Scritto da Editor
SCAFATI – Nuovo appuntamento di Legambiente sul fiume Sarno. Nell’ambito del progetto CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD avente come capofila Legambiente, i ragazzi dell’associazione ambientalista italiana si sono recati nella città di Scafati, per analizzare le acque del Fiume Sarno.
L’appuntamento, svoltosi lo scorso 14 maggio, è servito non solo ad illustrare le modalità di analisi delle acque, ma anche per parlare del rapporto dei cittadini di Scafati con il Fiume Sarno. All’appuntamento hanno partecipato anche Alessandro Arpaia, Assessore con delega al Fiume Sarno del Comune di Scafati e Carmine Ferrara, membro del comitato scientifico e cittadino di Scafati.
Analisi acque Fiume Sarno a Scafati, le operazioni di Legambiente
Con l’ausilio di una sonda e un multiparametro è stato possibile raccogliere alcuni dati circa il monitoraggio per lo stato di salute delle acque del Fiume Sarno, nel punto in cui passa per la città di Scafati. Il multiparametro ha evidenziato che l’ossigeno disciolto nelle acque – fondamentale, insieme ad altri parametri come l’azoto ammoniacale e nitrico per ottenere l’indice LIMECO, utile a capire la qualità delle acque – ci sono circa 3,08 mg per litro. Un numero troppo basso, che significa uno stato di salute pessimo per le acque del Sarno. Infatti, basti pensare che un fiume in ottimo stato, presenta un ossigeno disciolto nelle acque di 9 mg/l.
Oltre ai rilievi effettuati con il multiparametro, i ragazzi di Legambiente dopo aver raccolto un campione, hanno effettuato le analisi della acque del fiume Sarno. I risultati hanno mostrato che le acque del Fiume Sarno, che interessano gran parte dei comuni campani, presentano al loro interno, oltre ad un alto quantitativo di sostanze microplastiche, anche numerose sostanze nocive per la salute. Sostanze tossiche e nocive che approdano dai diversi scarichi presenti sul tragitto del fiume. Situazione questa che porta uno dei tratti di acqua più importanti della Campania a versare in uno stato pietoso.
SULLE PAROLE DI RIELLO E DE LUZENBERGER
- Categoria: Informazione
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26 Feb 2021
- Pubblicato: Venerdì, 26 Febbraio 2021 14:08
- Scritto da Editor
Le parole, dalle quali traspare una evidente amarezza, che il Procuratore Generale della Repubblica, dott. Luigi Riello e il Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, dott.ssa De Luzenberger, hanno pronunciato in occasione dell'inaugurazione del nuovo anno giudiziario, rendono perfettamente la complessità della fase che stiamo vivendo ma, paradossalmente ci rincuorano perché ci fanno sentire meno soli nelle nostre battaglie quotidiane per i diritti dei minori ad avere servizi adeguati ai loro bisogni. La dott.ssa De Luzenberger nel suo intervento ha denunciato "che la questione minorile non è certamente risolta. Non si è fatto granché rispetto al passato per la bonifica e per il recupero sociale. Emergono episodi che lasciano trasparire indifferenza ai rigori della legge e odio verso i rappresentanti dello Stato".
Parole forti ma che rendono bene lo stato di abbandono di tanti ragazzi orfani di un sistema di welfare adeguato alle proprie necessità. È da premettere che nessuno, allo stato attuale, può proporre una panacea, estrarre un coniglio dal cilindro e risolvere una questione che è annosa e complessa. Tuttavia è innegabile un ritardo della politica e dei politici che non si materializza solo dovuto nei tagli alla spesa sociale ma, ed è molto più grave, nell’ormai conclamata incapacità di agire a sostegno di quei progetti che nascono dal basso, di quelle forme associative organizzate per arginare la crisi educativa e sociale dei quartieri maggiormente esposti al dominio della camorra.
L’incapacità, o più probabilmente la mancanza di volontà, di premiare la meritocrazia, e quindi chi investe nell’innovazione dei modelli e degli interventi. In questa fase storica parlare di minori che commettono reati significa parlare dei servizi a cui viene data la responsabilità del loro recupero. E parlare di servizi vuol dire parlare delle comunità gestite dal privato sociale accreditato che rappresentano il fulcro, il centro delle politiche di recupero e di inclusione messe in campo dalla giustizia minorile.
E noi, operatori di comunità, lavoratori della frontiera educativa e della presa in carico di minori e giovani devianti in conflitto con la giustizia, lo sentiamo tutto il peso di questa latitanza, di questa assenza, dell’assenza di chi si limita ai proclami quando conviene.
Perché un compito arduo diventa una missione impossibile se ai proclami che si spendono nei convegni non seguono i fatti. E i fatti ci parlano di politiche sociali a favore dei minori che si dovrebbero fare con investimenti economici adeguati ai servizi da erogare. I fatti, che sono testardi, ci parlano degli operatori del privato sociale che nel rapporto con i colleghi del pubblico sono trattati come figli di un dio minore. Questo è un primo appunto su cui riflettere per il futuro: per rendere i servizi all'altezza dei compiti che devono svolgere occorre superare questa dicotomia pubblico – privato sociale e riaffermare quella cultura della sussidiarietà e complementarietà dei ruoli che negli ultimi anni si è andata perdendo.
I fatti ci parlano di una offerta di comunità che supera la domanda con dei criteri di accreditamento schiacciati sui titoli formali e dove la storia, l’esperienza sul campo sono secondari. Le comunità, di fatto, sono in concorrenza tra loro e la loro debolezza nel rapporto con il committente pubblico finisce per trasformare la collaborazione in sudditanza.
La realtà, che si evidenzia una volta di più dalle parole che abbiamo riportato in precedenza, “fotografa” istituzioni che non stimolano i cambiamenti, che rifiutano di mettere in discussione quel modello – quel "totem" – pedagogico costruito sulla eguaglianza formale che non tiene conto delle differenze ed impedisce la sperimentazione di nuovi modelli che tengano invece conto delle diversità e della specificità delle problematiche dei minori dell'area penale.
Stiamo vivendo un cambiamento epocale il senso lato dove le trasformazioni (dovute ad esempio alla tecnologia o alla stessa pandemia) si susseguono a ritmo incalzante e noi vi rispondiamo utilizzando ancora il metodo "Montessori" per un fenomeno, quello della devianza minorile, che a Napoli ha peculiarità specifiche che non consentono di “sovrapporlo” a quanto accade in altri contesti, in altri territori.
La quintessenza di queste specificità sono i murales di minori santificati come martiri perché ammazzati in un conflitto a fuoco con le forze dell'ordine nel corso di azioni delittuose gravi. L'amarezza per questo stato di cose è tutta nell’intervento fatto dal procuratore generale Riello, quando parla di sconfitta della società civile.
La speranza è che quelle parole arrivino anche alla coscienza dei politici e dei burocrati pubblici. La morte di due ragazzi, oltre al dolore, ci dovrebbe anche interrogare sulle circostanze che l’hanno prodotta ed in cui è avvenuta, altrimenti si corre il rischio che questo dolore si ripresenti. Ma troppo spesso quella speranza viene tradita. Abbiamo assistito ad uno scontro ideologico tra schieramenti contrapposti rispetto ai murales, fazioni mosse mossi da posizioni precostituite che in effetti sono parte integrante del problema che da sempre condiziona le scelte della politica, più interessata alla ricerca del ì consenso che alla soluzione dei problemi.
Bisogna prendere atto che davanti a noi non abbiamo più tante opportunità di intervento, che stiamo perdendo tempo e che sarebbe arrivato il momento di chiedersi seriamente dove abbiamo sbagliato, dove, ognuno con le proprie responsabilità, sta anche adesso sbagliando.
È evidente che il disinvestimento per i minori dell'area penale che il Ministero della Giustizia e la Regione Campania hanno portato avanti negli ultimi anni è stato massiccio ed ha provocato una caduta di qualità dei servizi e una forte precarizzazione del lavoro che impedisce di guardare al futuro. Questa precarietà, a cui progressivamente ci siamo abituati, ci ha ridotti ad una resa silenziosa e passiva. Ma, per amore di verità, bisogna anche dire che in questa debolezza ci sono pure i limiti e le responsabilità delle comunità, che non hanno saputo proteggere e salvaguardare dall'attacco del mercato la scelta stessa di lavorare in comunità; una scelta dettata da quella passione, etica e sociale, che rappresenta il valore aggiunto alla esperienza, alla competenza e alla professionalità delle persone che dentro le comunità “vivono”.
Questi limiti, di per sé gravi, delle comunità, non possono però mettere in secondo piano le responsabilità che riguardano i nostri partner istituzionali – Giustizia Minorile, Regione Campania. Responsabilità che, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, non attengono solo al taglio delle risorse economiche ma riguardano la programmazione, l'innovazione dei modelli con il superamento, o meglio, con la sperimentazione di una presa in carico che superi le quote stabilite dalla normativa regionale (quote che prevedono la compresenza nella stessa struttura di bambini, minori dell’area penale, minori sottoposti a provvedimento amministrativo etc.), la qualità dei servizi, la meritocrazia.
Pensiamo che per questi partner istituzionali sia urgente, non più prorogabile l’avvio di una fase nuova, di attenzione e ascolto verso quelle voci che si alzano dalla frontiera e che fino ad ora sono rimaste inascoltate, ignorate. Magari partendo da quegli strumenti che sono già a disposizione, come quelli forniti dal dott. Roberto Di Bella che, partendo da una riflessione sui minori “figli della ndrangheta”, ha prodotto un modello, “liberi di scegliere”, che è certamente “di rottura” ma ha una carica innovativa e di prospettiva assolutamente rilevante.
Vincenzo Morgera – Silvia Ricciardi – Giovanni Salomone – Associazione Jonathan
Rotary Action for Depression, la campagna del Rotary contro la depressione post Covid
- Categoria: Informazione
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22 Feb 2021
- Pubblicato: Lunedì, 22 Febbraio 2021 10:31
- Scritto da Editor
Una persona su cinque presenta disturbi psichici tra i 14 ed i 90 giorni successivi alla diagnosi di positività al Covid-19. Particolarmente numerosi i casi di depressione, al punto che si comincia a parlare di “depressione post Covid”, diffusa soprattutto fra i giovani. Secondo i ricercatori della Boston University, il tasso di depressione negli Stati Uniti è aumentato di tre volte rispetto al periodo precedente alla pandemia. In Italia, i sintomi di tipo depressivo sono quintuplicati, tanto che si registrano nel 32% della popolazione. Si calcola che avremo in totale circa 150mila casi di depressione maggiore in più.
È in questo contesto che è nata la campagna contro la depressione “Rotary Action for Depression”, promossa dal Rotary Club “Castel dell’Ovo” in collaborazione con i 12 club del Gruppo partenopeo e altri 5 club della Campania. Ogni venerdì, alle 18, sulla omonima community Facebook avrà luogo la “Diretta energetica” con lo psichiatra e psicoterapeuta Vincenzo Barretta e l’attrice Veronica Mazza. La regia è a cura di Domenico Di Frenna. Ospite della “Diretta energetica” di venerdì 12 febbraio sarà il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva. Gli utenti della community potranno interagire con i protagonisti della diretta.
«La pandemia da Covid-19 sta generando inevitabilmente angoscia nella popolazione mondiale e avrà ingenti conseguenze in termini di salute mentale — spiega Barretta, ideatore del progetto e presidente del Rotary Club “Castel dell’Ovo” —. Si stima che i contraccolpi in questo senso persisteranno più a lungo e raggiungeranno il picco più tardi rispetto alla pandemia effettiva. Infatti, durante le epidemie il numero delle persone colpite da tali problematiche tende a essere addirittura maggiore di quello delle persone interessate dall’infezione. In un contesto del genere è importante sensibilizzare e informare la popolazione nei confronti di tali rischi, allo scopo di abbattere lo stigma ed il pregiudizio che ancora oggi rende molto elevate le soglie di accesso alle cure psicologiche e psichiatriche. È in questo senso che va il nostro progetto».
Il mondo salvato dai ragazzini (e dai libri): perché la cultura non Isola!
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20 Gen 2021
- Pubblicato: Mercoledì, 20 Gennaio 2021 12:00
- Scritto da Editor
Il mondo salvato dai ragazzini (e dai libri): perché la cultura non Isola!
L’innovativo progetto di Reading Literacy tra le proposte vincenti del dossier Procida Capitale Italiana per la Cultura 2022
NAPOLI – Procida Capitale Italiana della Cultura 2022. È ufficiale, la commissione tecnica “assolutamente impenetrabile e indipendente” voluta dal MiBACT e presieduta dal prof. Stefano Baia Curioni, docente di Storia Economica dell’Università Bocconi di Milano, ha scelto l’isola del Golfo di Napoli come porta bandiera nazionale di quello che lo stesso Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Dario Francescini, ha definito l’anno della Ripartenza e della Rinascita. Prima isola a candidarsi da quando è stata inaugurata l’iniziativa nel 2014, Procida ha saputo sbaragliare la concorrenza di Ancona, Bari, Cerveteri (Roma), L’Aquila, Pieve di Soligo (Treviso), Taranto, Trapani, Verbania, Volterra grazie alla forza progettuale di un dossier - curato da Agostino Riitano, già Direttore del comitato promotore di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 – partecipato dal basso che nelle sue linee guida di sostegno pubblico-privato e inclusività può rappresentare un elemento di discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili, con un’impronta poetica.
Cultura al centro della propria idea di sviluppo e di apertura verso l’altro, testimoniata dallo slogan «La cultura non isola» che tra gli innumerevoli fiori all’occhiello – 44 progetti culturali, 330 giorni di eventi 240 artisti coinvolti e 8 spazi culturali rigenerati – che ne prevede uno, in particolare, a misura dei cittadini più giovani, come gli oltre mille bambini e ragazzi coinvolti negli ultimi anni nel progetto «Il mondo salvato dai ragazzini», percorso culturale, formativo e sociale di Reading Literacy ideato e curato dall’Associazione Culturale Kolibrì Napoli per l’Amministrazione comunale di Procida (in collaborazione, tra gli altri, con la storica rivista Andersen–Il mondo dell’infanzia e Agita Teatro, ente nazionale di formazione riconosciuto dal MIUR). «È una bellissima vittoria collettiva, che premia la progettualità visionaria in un sistema di coesione comunitaria, ma soprattutto riscatta la cultura dei “piccoli”, in senso metaforico e reale: è il morantiano mondo salvato dai ragazzini, ma anche dalla bellezza dei sognatori, dei poeti, degli artisti, degli educatori» commenta all’indomani della proclamazione Donatella Trotta, Presidente dell’Associazione Kolibrì.
Il progetto di ispirazione morantiana, che evoca l’omonimo manifesto poetico-profetico (e politico) scritto da Elsa Morante nel ’68, rappresenta, infatti, un progetto innovativo di educazione precoce alla lettura che, dal 2017, coinvolge l’intera comunità educante dell’isola di Procida - hortus conclusus naturale e luogo d’elezione della scrittrice - in un processo di trasformazione dal basso che ha coinvolto per tre anni di seguito partner eccellenti come la Regione Campania, la Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia, la Fondazione Premio Napoli e l’Università Suor Orsola Benincasa, accanto all’intera comunità dell’Isola flegrea – l’Assessorato alla Cultura del Comune, Marina di Procida Spa, gli istituti scolastici IC.1°CD.Capraro e II.SS.Caracciolo-da Procida, l’Associazione culturale Isola di Graziella, la Biblioteca Comunale “Don Michele Ambrosino”, le due librerie dell’Isola, Graziella e Nutrimenti e gemellaggi simbolici con altre realtà italiane – e che nel 2018/2019 si è estesa alla terraferma coinvolgendo un’ampia rete di Napoli e provincia, abbracciando centro e periferia. «Pur nella ristrettezza dei finanziamenti pubblici abbiamo sempre creduto nel valore di progetti come questo, rivolto ai ragazzi e a stimolare la loro partecipazione attiva – sottolinea il Sindaco Dino Ambrosino – Il lavoro continuativo di sensibilizzazione rivolto alla comunità educante che questo progetto porta avanti è molto importante, ed ha rappresentato un originale elemento di novità tra gli altri, contribuendo al successo per la prima volta di un piccolo borgo».
«Questa vittoria rappresenta il coronamento di un sogno che parte da lontano, in cui la cultura occupa un ruolo centrale all’interno del processo di rinnovamento e crescita culturale e un’inversione di tendenza in tema di investimenti per i centri piccoli – commenta Nico Granito, ex Assessore alla Cultura –. Il Mondo salvato dai ragazzini rappresenta la sfida più lungimirante, in cui i giovanissimi sono il presupposto per creare durature condizioni di sviluppo sostenibile. Gli eventi sono effimeri, mentre la cura di una nuova sensibilità nei più piccoli è uno dei mattoni su cui poter costruire la “capitale della cultura” sempre, non solo per un anno». Gli fa eco il neo Assessore alla Cultura, Michele Assante del Leccese: «Tutto quello che abbiamo fatto e facciamo è per le generazioni future. Crediamo nei nostri ragazzi e questo progetto ne è la prova tangibile» sottolinea. Un progetto incentrato sulla disseminazione di buone pratiche legate a quella che Gianni Rodari definiva «la civiltà dell’infanzia» e un cammino di avvicinamento alla filiera del libro specializzato per ragazzi – unico ramo editoriale che in Italia fa registrare un costante segno positivo nelle vendite – articolato su tre momenti fondamentali: formazione dei formatori, ossia dei docenti dalla materna alle Superiori, che ricevono crediti formativi riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione; incontri ravvicinati d’autore: seminari con gli scrittori per ragazzi afferenti ad una quaterna scelta anno per anno; e attività di laboratorio con i ragazzi delle scuole, con operatori ed educatori specializzati, tutor di rielaborazione creat(t)ive della pagina scritta attraverso tutti i linguaggi della creatività. Un’esperienza a cui ha partecipato in questi anni, la Vicepreside dell’IC.Capraro Pina Cucurullo: «penso che Procida capitale italiana della cultura 2022 sia il frutto di un'idea condivisa già sperimentata in alcune forme di lavoro, che costituisce la visione moderna dell'isola da realizzare con la partecipazione e la consapevolezza dei cittadini».
L’edizione 2020/21, nel suo percorso formativo realizzato grazie al finanziamento del CEPELL – Centro per la Lettura e i Libro del MiBACT, ha saputo fino ad ora cogliere con successo la sfida della trasposizione a distanza, su piattaforma ZOOM, di attività che in origine si svolgevano tutte in sperimentando costantemente nuove modalità di coinvolgimento, confronto e formazione per una “socializzazione a distanza” che vede ancora come partner eccellente, in questa fase, l’Università Suor Orsola Benincasa con la prof.ssa Paola Villani in veste di formatrice e, tra gli allievi, oltre 60 studenti dei Corsi di Studio in Scienze della Formazione e Beni Culturali, in un fitto calendario di incontri d’autore, Focus Group con Feed Back partecipati, webinar e laboratori nelle scuole intitolato, non a caso: «Educ/azione alla libertà: il mondo salvato dai ragazzini (e dai libri)».
CHIUSURA DI UN ALTRO STORICO NEGOZIO DI PIAZZA GARIBALDI. CRISI ECONOMICA E DISPERAZIONE DEI COMMERCIANTI NAPOLETANI. RESTRIZIONI E CHIUSURE DELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI: LA LEGGE NON E’ UGUALE PER TUTTI!
- Categoria: Informazione
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11 Gen 2021
- Pubblicato: Lunedì, 11 Gennaio 2021 08:00
- Scritto da Avv. Riccardo Vizzino, Avv. Caterina Santangelo, Carlo Landolfi (Ass. Noi Contro la Mala Sanità)
Risale a poche ore fa la notizia di un noto commerciante napoletano di Piazza Garibaldi che nella tarda mattinata di sabato 9 gennaio ha deciso di cedere alla disperazione, allo sconforto e all’abbandono da parte dello Stato compiendo il gesto estremo di togliersi la vita all’interno del suo negozio.
Si tratta del fotografo Umberto Sbrescia, 67 anni, titolare della storica attività commerciale specializzata in fotografia e strumentazione altamente professionale, sita in Via Silvio Spaventa.
A lanciare l’allarme sono stati i familiari stessi che non vedendolo tornare a casa per pranzo hanno allertato prima amici e colleghi e poi le Forze dell’Ordine.
Sono stati gli Agenti della Polizia della Sezione di Piazza Garibaldi a fare irruzione all’interno del negozio e a scoprire il corpo ormai senza vita dell’onesto lavoratore. Il povero commerciante non ha retto alla grave crisi economica dovuta alle forti restrizioni dettate dal Governo. Infatti, le Istituzioni Nazionali dal mese di marzo 2020 hanno imposto chiusure e limitazioni di orari di apertura dei negozi che hanno determinato un insanabile crollo dei guadagni. Di fronte a tale situazione il sig. Sbrescia si è dovuto arrendere anche a causa dell’indifferenza e all’abbandono totale da parte dello Stato e delle Istituzioni stesse.
La notizia del suicidio del sig. Sbrescia ha sconvolto un intero quartiere e parenti a amici non hanno fatto mancare il proprio affetto lasciando messaggi di sostegno e di dolore per la perdita di un uomo che sin dal 1958 con la sua attività commerciale rappresentava un punto di riferimento per tutti i fotografi professionisti e amatoriali. Sempre gentile, disponibile e sorridente accoglieva nel suo negozio clienti e amici dando a tutti preziosi consigli e suggerimenti dettati dalla sua grandissima professionalità e profonda conoscenza della materia.
Il gesto disperato del sig. Sbrescia non può e non deve essere classificato come un gesto isolato e sporadico di un uomo fragile che non ha saputo reggere al peso della gravissima crisi economica che stiamo vivendo a causa del Covid 19, ma deve rappresentare un punto di partenza imprescindibile dal quale muovere per comprendere ed affrontare in maniera definitiva la situazione che soprattutto in alcune zone di Napoli non può più essere messa in secondo piano.
Lo Studio Legale Vizzino, già da anni combatte al fianco dei commercianti di Piazza Garibaldi affinché il punto nevralgico della Città, luogo di arrivo di turisti da tutte le parti del mondo, possa essere riqualificato e valorizzato. Con il svilupparsi della Pandemia da Covid 19 il degrado e abbandono dell’area sono risultati ancora più evidenti così come il disinteresse e la strafottenza delle Istituzioni sia a livello locale che Statale. In qualità di Avvocato fortemente radicato proprio in questa zona di Napoli ho avuto modo di conoscere e vedere con i miei stessi occhi le problematiche e le criticità di una Piazza e di una intera zona che potenzialmente sarebbero potuti essere un meraviglioso biglietto da visita per una delle più belle città del mondo. Basta fare due passi in questa area per assistere alle quotidiane illiceità e disprezzo delle Leggi che si verificano da parte dei tantissimi immigrati clandestini che affollano la Piazza. Negli ultimi mesi il volto della zona rappresenta in pieno il degrado di cui ho tanto parlato anche negli articoli precedenti. Da una parte si assiste a ristoranti, bar, attività commerciali e mercati rionali chiusi a causa delle restrizioni rigide e talvolta illogiche dettate dall’emergenza Sanitaria attuale; dall’altra parte vediamo mercatini abusivi a cielo aperto organizzati e gestiti dai clandestini che in violazione di tutte le Leggi dettate in materia si affollano e creano assembramenti incuranti del pericolo di contagio e di ulteriore e conseguenziale diffusione del Virus. In queste circostanze si assiste violazioni legislative gravissime non solo con riguardo alle norme sul diritto alla salute ma anche quelle riguardanti la leale concorrenza del mercato e le Leggi in materia fiscale. Infatti, coloro che allestiscono queste attività commerciali clandestine ed illegittime incidono negativamente ancora di più sui commercianti regolari della zona non solo perché queste attività “di fortuna” si sottraggono alle restrizioni di chiusura dettate dalla Regione e dallo Stato ma anche perché esercitano le proprie vendite in frode alle leggi fiscali omettendo di emettere i regolari scontrini e le fatture. Dunque, è chiaro che in una tale condizione non può esserci leale concorrenza in quanto il prezzo di questa merce sarà sempre più basso rispetto a quello dei negozi rispettosi delle Leggi. Inoltre, vi è da dire che si tratta per lo più di vendita di merce contraffatta o rubata o comunque di dubbia provenienza e nonostante le ripetute richieste di intervento della Polizia non si capisce il motivo per cui questa stessa merce non venga mai sequestrata e perché non si riesca a mettere fine una volta per tutte all’esercizio di queste attività illegali che di fatto avvengono quotidianamente alla luce del sole. Ogni giorno, commercianti e imprenditori della zona sollecitano l’intervento delle Forze dell’Ordine a tutela dei propri diritti di onesti lavoratori ed è purtroppo triste dover riportare che molto spesso si riscontra o la mancata risposta da parte degli stessi Organi di Polizia con contestuale mancanza di intervento oppure anche nel caso in qui questo ci sia, spesso è limitato a far allontanare semplicemente coloro che in quel momento stanno svolgendo l’illecita vendita di merce. Tutto ciò come si può ben immaginare si ripercuote in maniera drastica sugli onesti lavoratori che tutti giorni si impegnano a gestire le proprie attività in ossequio ai dettati legislativi, rispettando i decreti e gli orari di chiusura ed emettendo le regolari fatture in riferimento alla merce venduta.
Alla luce della fortissima disperazione che affligge tutti i commercianti e imprenditori di Napoli, è doveroso chiedersi: la Legge è uguale per tutti?
Sono sicuro che se provassimo a rivolgere questa domanda ai familiari del povero sig. Sbrescia oppure ad uno qualsiasi dei commercianti o ristoratori di Piazza Garibaldi la risposta non poterebbe essere che negativa.
Al di là della risposta a questa domanda retorica, la risposta che vogliamo e pretendiamo adesso è quella delle Istituzioni che non possono più ignorare la disperata situazione e continuare ad aggrapparsi in maniera vile ad attenuanti e giustificazioni prive di senso logico.
E’ arrivato il momento di schierarsi dalla parte degli onesti lavoratori che vogliono continuare ad esercitare le proprie attività lavorative in maniera diligente e sicura e che pagano regolarmente le tasse. E’ giunta l’ora di tutelare in maniera efficiente e costruttiva un’intera categoria di persone che improvvisamente si è ritrovata a non poter più garantire un guadagno sicuro alle proprie famiglie.
Questo disperato appello è più che altro un grido di dolore che va ad unirsi a quello dei familiari e amici del sig. Sbrescia ed è rivolto in particolare al Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e a tutte le Istituzioni, affinché prendano atto una volta per tutte delle reali problematiche che affliggono la città di Napoli e agiscano in maniera costruttiva con dei provvedimenti razionali e che diano finalmente giustizia a coloro che operano e lavorano onestamente e con diligenza.
A questo proposito, lo Studio Legale Vizzino coglie l’occasione per manifestare tutto il suo sostegno e vicinanza alla famiglia del sig. Umberto Sbrescia e rinnova la propria solidarietà e aiuto nei confronti di tutti i commercianti, ristoratori e imprenditori della zona di Piazza Garibaldi ribadendo con fermezza che attraverso l’unione e l’impegno concreto sul territorio le cose si possono cambiare. Bisogna scendere in campo concretamente e dimostrare forza e impegno per poter superare questo drammatico momento. Si invitano tutti i commercianti, ristoratori ed imprenditori a riunirsi in una manifestazione pacifica di sit-in in onore del sig. Sbrescia Umberto e per sollecitare un intervento costruttivo e concreto da parte dello Stato e delle Istituzioni Regionali. Insieme possiamo fare la differenza!
A cura di
Avv. Riccardo Vizzino
Carlo Landolfi (Ass. Noi Contro la Mala Sanità)
Avv. Caterina Santangelo
Banche: Nuove regole europee in materia di default - da Gennaio 2021 basteranno 100 euro per risultare “cattivi pagatori”.
- Categoria: Informazione
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29 Dic 2020
- Pubblicato: Martedì, 29 Dicembre 2020 10:00
- Scritto da Editor
Parametri più stringenti dal 1° Gennaio2021 in materia di default. Seri rischi per le imprese a causa della riduzione delle soglie per essere considerate in stato di inadempienza verso le banche. Grande preoccupazione soprattutto alla luce della situazione economica attuale devastata dalla pandemia da COVID-19.
Il 1° gennaio entrerà in vigore il Regolamento Delegato (UE) n. 171/2018 della Commissione Europea del 19 ottobre 2017 integrativo del precedente Regolamento del 2013 che riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative alla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato per le banche e altri operatori finanziari.
Il documento tratta delle nuove regole di classificazione europea dello stato di inadempienza delle imprese e delle persone fisiche, molto più stringenti rispetto a quelli finora adottati a livello nazionale, con il risultato che diventerà quindi molto più facile essere classificati clienti inadempienti dalle banche, ovvero “cattivi pagatori”.
Si ricorda che tale classificazione determina la segnalazione nelle banche dati delle Centrali Rischi o SIC che gli enti creditizi consultano per valutare il merito creditizio in occasione della presentazione da parte del cliente di una richiesta di finanziamento.
L’iscrizione in questi registri determina una maggiore difficoltà nell'accesso al credito.
Secondo le nuove regole, la banca è tenuta a classificare un’esposizione in default quando la persona fisica o l’impresa è in arretrato da oltre 90 giorni su un’obbligazione creditizia rilevante. La rilevanza dell’esposizione si identifica attraverso due componenti: l’ammontare dell’arretrato e la percentuale dell’arretrato rispetto al totale delle esposizioni verso la banca.
Più precisamente, per le persone fisiche e le piccole e medie imprese, che presentano un’esposizione verso un gruppo bancario per un ammontare complessivamente inferiore a 1 milione di euro, sarà sufficiente avere un arretrato da oltre 90 giorni il cui importo risulti, allo stesso tempo:
- per privati e piccole medie imprese, superiore 100 euro e superiore all’1% del totale delle esposizioni verso la Banca;
- per le imprese, superiore ai 500 euro e superiore all’1% del totale delle esposizioni verso la Banca.
Con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento, l’impresa non potrà più impiegare margini ancora disponibili sulle proprie linee di credito per compensare gli inadempimenti in essere ed evitare la classificazione in default.
La classificazione dell’impresa in stato di default, anche per uno solo dei finanziamenti in essere, comporterà il passaggio in default di tutte le sue esposizioni nei confronti della banca, e si potrebbe ripercuotere anche su altre imprese ad essa collegate ed esposte verso lo stesso intermediario finanziario.
Per le imprese sarà quindi fondamentale rispettare con puntualità le scadenze di pagamento previste dai contratti di finanziamento per non risultare in arretrato nel rimborso dei propri debiti verso le banche anche per importi di modesta entità, onde evitare che la banca classifichi l’impresa in default e avviare le azioni a tutela dei propri crediti.
Il progetto DIFFERENZIAMOCI - Campagna di sensibilizzazione per comportamenti eco-sostenibili promosso da Uniat Campania Aps in partenariato con FareAmbiente Campania Aps
- Categoria: Informazione
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15 Dic 2020
- Pubblicato: Martedì, 15 Dicembre 2020 08:00
- Scritto da Uniat Campania APS
Il progetto DIFFERENZIAMOCI - Campagna di sensibilizzazione per comportamenti eco-sostenibili promosso da Uniat Campania Aps in partenariato con FareAmbiente Campania Aps - il cui convegno è stato presentato in direct facebook il 13 novembre 2020, si pone obiettivi precisi: promuovere società giuste, pacifiche ed inclusive, promuovere le pari opportunità e contribuire alla riduzione delle disuguaglianze.
Differenziamoci mira a rendere migliore la condizione degli assegnatari alloggi ERP che, consentirà loro di sviluppare una sensibilità verso le tematiche ambientali e di adottare comportamenti ecosostenibili nella propria vita quotidiana, al fine di migliorare la convivenza nei condomini, ridurre le conflittualità e alimentare meccanismi di welfare di comunità verso cittadini emarginati.
Dopo una prima fase di coordinamento e gestione del progetto, il secondo step riguarda l'indagine quali-quantitativa sui comportamenti ecosostenibili del target di progetto ovvero, la descrizione preliminare alle attività di formazione ed informazione sul territorio, sui comportamenti in tema di sostenibilità ambientale del target di riferimento. L’indagine quali- quantitativa è stata affidata ad un soggetto esterno che ha curato tutte le fasi di rilevazione: costruzione del campione, elaborazione del questionario, analisi dei dati e restituzione dei risultati.
Il questionario, in forma anonima, è disponibile in formato cartaceo e in modalità compilazione on line al seguente link:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScIDeTCURBINLvXOl9JRiUDb8J8H-g8IAUjUApDo7vhQ79fsQ/viewform
La consegna del questionario può avvenire presso le sedi UNIAT dislocate sul territorio o presso i condomini interessati, invece la versione online si può compilare sulla pagina web di progetto o presso le sedi UNIAT attraverso l'assistenza dei volontari. Lo stesso questionario e le stesse modalità di somministrazione saranno utilizzate in fase finale di progetto per verificare l’efficacia e l’impatto delle azioni attivate. Successivamente verranno analizzati i risultati dell'indagine preliminare per identificare le aree prioritarie di intervento. Quindi si procederà ad una progettazione di dettaglio delle attività progettuali: piani formativi, redazione tool-kit, dislocazione geografica e temporale degli infodesk.
Quale risultato si intende raggiungere?
Queste azioni sono volte a promuovere, valorizzare e premiare le pratiche di gestione sostenibile dei consumi nei condomini, puntando a razionalizzare i consumi di acqua e di energia e a ridurre la produzione di rifiuti. Anche attraverso le attività di comunicazione, viene svolta un'attività generale di sensibilizzazione della popolazione residente nelle quattro province della Campania, selezionate con un particolare focus sugli assegnatari di alloggi residenziali pubblici in quartieri periferici ad alto rischio di degrado urbano e sociale.
Il focus delle attività di progetto consiste, in una fase successiva, nella formazione di 15 volontari (target differenziato per età e genere) sui temi dell’eco-sostenibilità legata alla tutela del bene comune e all’attivazione di processi di cittadinanza attiva e di inclusione sociale, che andranno poi a svolgere il ruolo di “agenti di cambiamento”.
Il progetto svilupperà, percorsi educativi e di sensibilizzazione per l'acquisizione di comportamenti eco-sostenibili che, possano incidere sia sulla tutela del bene comune (edilizia residenziale pubblica), sia sulla tutela dell'ambiente, sia sui rapporti di convivenza sociale nei condomini e nei quartieri periferici. I temi che verranno trattati sono: ciclo dei rifiuti (riduzione sprechi, minima produzione, riuso, riciclo e riparazione dei beni, corretto conferimento), risparmio energetico alimentazione a basso impatto ambientale e riduzione dello spreco ambientale, condivisione di beni durevoli, iniziative di comunità locale per la pulizia e il mantenimento di aree pubbliche comuni (giardini di condominio, ecc.).
L’attività didattica dei volontari (il cui programma di dettaglio sarà definito in seguito all’indagine preliminare) si articolerà in almeno 12 ore di formazione in aula tenuti da esperti selezionati da FARE AMBIENTE CAMPANIA. I volontari studieranno anche il TOOL-KIT per l'adozione di comportamenti eco-sostenibili che diverrà per loro fondamentale materiale didattico per la successiva fase di sensibilizzazione. Gli agenti del cambiamento saranno poi coinvolti nelle attività di disseminazione sul territorio di riferimento, attraverso l'apertura di info-desk presso le sedi Uniat, le sedi di enti locali interessate ed in alcuni condomini individuati come critici.
Negli incontri con cittadini ed inquilini, saranno anche distribuiti i TOOL-KIT per l'adozione di corretti comportamenti eco-sostenibili, fondamentale strumento di sensibilizzazione ed informazione verso il target obiettivo di progetto. I tool-kit saranno inoltre disponibili per il download sulla sezione dedicata al progetto del sito dei soggetti proponenti.
IL DIRITTO ALLA SALUTE VIOLATO: SPECULAZIONI, DISAGI E CURE NEGATE A DISCAPITO DEI CITTADINI MENO ABBIENTI E DELLE PERSONE ANZIANE.
- Categoria: Informazione
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27 Nov 2020
- Pubblicato: Venerdì, 27 Novembre 2020 13:37
- Scritto da Avv. Riccardo Vizzino
L’emergenza Sanitaria in Campania non è mai stata così grave. La curva dei contagi è in costante aumento e le strutture ospedaliere sono al collasso. La preoccupazione degli esperti è massima soprattutto se si pensa che l’inverno è ancora lungo e che con l’arrivo delle influenze stagionali la situazione potrebbe precipitare ancora di più.
Nei documenti precedenti ci siamo occupati dell’emergenza sanitaria da Corona Virus e abbiamo provato a fornire non solo la denuncia delle criticità e delle violazioni ma anche le soluzioni e le misure concrete da attuare nel più breve tempo possibile.
IL LIBRO BIANCO DELLA SANITA’: INSIEME POSSIAMO CAMBIARE LE COSE
Lo Studio Legale Vizzino, ancora una volta, dimostra tutto il suo impegno e lavoro profusi non solo nel sostegno morale e psicologico dei cittadini, ma anche nell’attuazione concreta di progetti e di provvedimenti idonei a determinare un cambiamento positivo e costruttivo dello stato delle cose.
Uno degli obiettivi sicuramente più risolutivi si estrinseca nella redazione quotidiana di un “Libro Bianco della Sanità” sul quale annotare e raccogliere tutte le segnalazioni delle disfunzioni e le gravi ingiustizie che ogni giorno vengono perpetrate a discapito dei cittadini malati e meno abbienti. L’obiettivo così come prefissato, dunque, prevede l’analisi ed il monitoraggio concreti dello stato della Sanità Pubblica e Privata in Campania, della raccolta di tutte le doglianze assistenziali e dei casi di malasanità che ogni giorno purtroppo si verificano proprio a discapito delle persone anziane o di coloro che vessano in condizioni economiche meno agiate. A disposizione di tutti i cittadini sarà predisposto un team legale, diretto dall’Avv. Riccardo Vizzino, pronto ad offrire tutela legale e supporto morale per tutte le situazioni di malasanità e abbandono istituzionale idonee a rappresentare una lesione inaccettabile del diritto alla salute.
A scadenze regolari, il Libro così redatto verrà depositato presso le Procure competenti per le opportune indagini e conseguenze penali. Pertanto, vi invitiamo a segnalarci le disfunzioni e le irregolarità riscontrate e tutto ciò che non funziona nell’ambito della Sanità Pubblica, poiché solo attivandoci in prima persona le cose possono cambiare.
LA DRAMMATICA CONDIZIONE DEGLI ANZIANI
Il drammatico quadro descritto si evolve in senso negativo ancora di più a discapito della categoria più debole in questo periodo, la più colpita già dagli effetti lesivi del Covid, ossia gli anziani.
Per questi ultimi, non esiste, allo stato, una tutela, un presidio ospedaliero, una struttura sanitaria in grado di garantire loro posti letto in caso di sopravvenienze negative per la loro salute e questo perché oggi si tende per lo più a pensare che l’unica malattia esistente e l’unica che meriti un trattamento sanitario degno di questo nome sia il Covid, senza tenere, invece, in debita considerazione il fatto che gli anziani sono soggetti, per loro natura, a svariate problematiche di salute, che analogamente necessitano di adeguate cure e trattamenti.
Ebbene, non si può, per la pandemia che stiamo affrontando, bloccare tutto il sistema sanitario così come invece è stato fatto fin ora ed impedire, o comunque limitare all’inverosimile, gli accessi alle strutture sanitarie, i cui posti letto, peraltro, sono ormai quasi completamente occupati dai malati di Coronavirus.
Oggi nessuno, in particolare gli anziani, può essere libero di prenotare visite, ovvero programmare una cura nel lungo periodo, e questo è dovuto al fatto che il sistema sanitario nazionale, per tutto quello che esula dall’infezione da coronavirus, è fermo; sono state cancellate da parte delle strutture sanitarie pubbliche una grande quantità di visite ed esami già prenotati anche con codice d’urgenza e relative ad altri settori della medicina non coinvolti nella vicenda Coronavirus. Le prestazioni mediche, tra cui visite specialistiche ed esami diagnostici, erogate direttamente dall’Asl e dal privato accreditato, non vengono accettate, se non in casi di estrema urgenza, e vi sono gravissimi ritardi nelle terapie e nella somministrazione delle stesse. A ciò si aggiunga che sovente i malati rifiutano di accedere alle strutture ospedaliere in quanto hanno il profondo timore di contrarre il virus proprio in tali ambienti. Ed è proprio ciò che si sta verificando nel Mezzogiorno. Le persone anziane si sentono abbandonate dalle strutture ospedaliere e messe da parte dalle Istituzioni, trattati come agnelli sacrificali, come il male minore in una condizione caratterizzata da grandi incapacità e superficialità del Governo Regionale.
BLOCCO DELLE LE CONVENZIONI SANITARIE: NIENTE CURE PER CHI NON PAGA!
Nell’ambito dell’indagine svolta sul territorio proprio per l’individuazione delle problematiche in ambito Sanitario che affliggono le persone anziane e meno abbienti abbiamo appreso il caso di una povera e anziana signora che a causa di un infortunio domestico aveva riportato la frattura del femore. Assistita dai propri familiari sin da subito si è rifiutata di recarsi in ospedale per le cure del caso proprio a causa della paura di contrarre il Corona Virus in questi luoghi. Abbiamo approfondito la questione onde offrire le giuste tutele e assistenze e nell’occasione siamo venuti a conoscenza di un’ulteriore problematica che di fatto impedisce alla povera donna di curarsi e ottenere dalle Strutture Pubbliche i trattamenti necessari. Infatti, i familiari ci hanno riferito che a causa del blocco effettuato sulle convenzioni ospedaliere per i trattamenti e gli esami strumentali, non avendo alcuna disponibilità economica, non era stato possibile trasportare l’anziana donna in ospedale e provvedere al pagamento delle cure.
La gravità della situazione è davvero sconcertante soprattutto nella misura in cui, oggi, i cittadini che non possono permettersi cure a pagamento rappresentano sicuramente la maggioranza.
Ogni anno La Regione Campania stabilisce un determinato budget economico da suddividere tra le varie ASL del territorio campano e destinato a coprire le spese mediche per coloro che risultano esenti per malattia o per reddito. Pertanto, coloro che ne abbiano i requisiti di base possono recarsi presso i Centri diagnostici e i laboratori privati che siano in convenzione con le ASL e tramite l’impegnativa e il pagamento di un ticket accedere a tutta una serie di trattamenti specialistici ed esami strumentali.
La situazione attuale purtroppo non è rispondente a quanto appena riportato in quanto i fondi stanziati dalla Regione risultano terminati già dal mese di ottobre pertanto, chi non ha la possibilità di effettuate le cure a pagamento è costretto a rivolgersi esclusivamente alle Strutture Pubbliche che però hanno delle liste di attese che possono arrivare in alcuni casi anche a sei mesi! L’indignazione e lo sconforto di fronte ad una tale situazione non può non assumere i toni della drammaticità se si pensa che in alcuni casi rimandare una visita specialistica o un esame strumentale anche di un solo mese può essere letale per il paziente. Si aggiunga poi che agire tempestivamente su determinate malattie può significare ridurre di molto i costi per le cure definitive. Ed è proprio quello che sta succedendo oggi e che avverrà nei mesi futuri. Liste di attesa così lunghe avranno ripercussioni gravissime sulla possibilità di guarire coloro che sono afflitti da malattie o patologie e ci sarà un vertiginoso aumento dei costi di cui la Sanità Pubblica dovrà farsi carico per curare quelle stesse malattie non diagnosticate nei tempi giusti.
Ogni giorno, ormai, giungono presso il nostro Studio, notizie scioccanti e strazianti di poveri cittadini in fin di vita, che si trovano a dover vivere gli ultimi momenti di vita tra sofferenze atroci ed in uno stato di abbandono totale da parte del Sistema Sanitario.
E’ il caso di una signora, che per privacy chiameremo Teresa, la quale denuncia e ci racconta tra lacrime e dolore, le sue difficili condizioni di salute. Affetta da gravissime patologie, oltre che da problemi economici, è in attesa da tempo di un trapianto di fegato e di cure specialistiche ma, proprio negli ultimi mesi le sono state negate in assoluto le dovute cure e assistenze. Le sue parole di disperazione si rivolgono non solo alla sua condizione ma anche a quella dei tanti malati che si trovano come lei a dover vivere un Sistema Sanitario che di fatto preferisce e predilige le cure esclusivamente nei confronti dei malati Covid.
A questo proposito, anche attraverso il “Libro Bianco della Sanità”, di tutto quanto denunciato verranno informate le Autorità Competenti e verrà ribadita a gran voce l’assoluta necessità di ripristinare i fondi per le Convenzioni in ambito Sanitario.
Data la gravità degli eventi appena narrati lo Studio Legale Vizzino si riserva ogni azione legale tesa a garantire il diritto alla salute dei cittadini, individuare ed accertare le responsabilità in capo agli Enti e ottenere il dovuto risarcimento per coloro che abbiano subito dei danni alla salute.
TAMPONI NASO – FARINGEI A PAGAMENTO: SPECULAZIONI E DISAGI
Gli eventi cui abbiamo assistito nelle ultime settimane ci impongono anche una doverosa riflessione sull’urgenza di prevedere immediatamente la possibilità per i cittadini meno abbienti di effettuare i tamponi naso faringei gratuitamente anche da parte dei laboratori privati. Un tale intervento si ritiene necessario in quanto ad oggi con i numeri dei contagi in spaventoso aumento le Strutture Sanitarie Pubbliche non riescono a garantire a tutti cure adeguate e tempestive e l’assistenza domiciliare per chi si trova in quarantena. Sono moltissime ormai le notizie che ci giungono di persone chiuse in casa anche per più di venti giorni in attesa dell’arrivo dell’ASL.
Abbiamo raccolto le testimonianze di coloro che, giunti presso le Strutture Pubbliche per effettuare i tamponi si sono trovati a dover vivere un vero e proprio calvario caratterizzato da file interminabili e pericolosi assembramenti di persone. Assenza di controlli e condizioni disumane sono solo una piccola parte del problema; non volendo tenere presente, solo per un attimo, la gravissima violazione del diritto alla salute bisogna pensare anche alle difficili condizioni economiche in cui vengono a trovarsi intere famiglie. Nelle ipotesi di isolamento fiduciario o quarantena tantissimi cittadini sono costretti a restare a casa e smettere di lavorare e tutto questo assume i toni della catastrofe economica nella misura in cui i controlli delle ASL per ufficializzare la negativizzazione dei tamponi, avviene anche a distanza di 20 giorni! Aver accreditato in tal senso i centri privati i per smaltire il lavoro delle ASL non risolve in alcun modo il problema in quanto i cittadini meno abbienti non hanno comunque la possibilità economica di far sottoporre al tampone a pagamento tutto il nucleo familiare. Giova ricordare che negli ultimi mesi si è largamente diffuso nel Mezzogiorno proprio il triste fenomeno della speculazione sui tamponi naso-faringei. Le lungaggini delle ASL, la cattiva organizzazione delle stesse rendono necessario rivolgersi alle strutture private che dietro il pagamento di ingenti somme di denaro, circa 100 euro a tampone, offrono assistenza domiciliare e risultati in tempi ristretti.
A questo punto, l’unica soluzione concreta da attuare sarebbe quella di porre a carico delle ASL i costi dei tamponi effettuati presso i centri privati dai cittadini con minori disponibilità economiche, in quanto non è assolutamente corretto e legittimo che disfunzioni, incapacità e mala gestio vadano a ricadere sulle persone più deboli.
Campionamento acque affluenti Fiume Sarno: continuano le attività del progetto “Curiamo, Viviamo, Partecipiamo il Fiume Sarno”
- Categoria: Informazione
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27 Nov 2020
- Pubblicato: Venerdì, 27 Novembre 2020 13:07
- Scritto da AdIM Srl
Continuano le analisi e il campionamento delle acque del Fiume Sarno, ad opera del Dipartimento di Biologia e Chimica dell’Università di Napoli Federico II. Le verifiche delle acque, effettuate per il progetto “Curiamo, Viviamo, Partecipiamo il Fiume Sarno” di Legambiente con il sostegno di Fondazione per il Sud, avvengono su un’area che racchiude quarantadue comuni, riguardanti le Province di Napoli, Salerno ed Avellino.
Nello specifico, giovedì 26 novembre, il prof. Giovanni Libralato e il dott. Lorenzo Saviano hanno effettuato due campionamenti lungo il Fiume Sarno, in due particolari punti. Uno presso Montoro Inferiore, precisamente presso il Rio Laura, affluente della Solofrana che a sua affluente del Fiume Sarno. L’altro a Mercato San Severino, precisamente presso la Vasca di Aciliano sempre sull’affluente della Solofrana.
L’obiettivo dei campionamenti – e del progetto “Curiamo, Viviamo, Partecipiamo il Fiume Sarno” di Legambiente con il sostegno di Fondazione per il Sud - è quello di monitorare lo stato di salute delle acque e apportare i necessari miglioramenti, per rendere il fiume Sarno, di nuovo funzionale ai tanti agricoltori e tutta la popolazione del territorio. Nel corso di questi mesi, le attività si sono svolte in 18 punti di campionamento.
Campionamento acque affluenti Fiume Sarno: i primi risultati
Purtroppo, le analisi hanno mostrato che le acque del Fiume, che interessano gran parte dei comuni campani, presentano al loro interno, un alto quantitativo di sostanze microplastiche che stanno inquinando i nostri mari, ma anche numerose sostanze nocive per la salute. Sostanze tossiche e nocive sversate dalle tante fabbriche presenti sul territorio, che continuano a inquinare uno dei tratti di acqua più importanti della Campania.
I due campioni, portati in laboratorio, saranno analizzati e studiati prima di stilare un report utile a prendere atto della situazione in cui verte il fiume Sarno e soprattutto mettere in moto tutte le iniziative per tutelare e salvaguardare il corso d’acqua oltre alla salute di tutti cittadini. Un lavoro che, iniziato da qualche mese, sta portando a miglioramenti incoraggianti.
Infatti, secondo le analisi effettuate dal team guidato dal dott. Libralato, le acque del fiume Sarno dal 2019 al 2020, anche grazie alle attività di informazione e sensibilizzazione del Progetto “Curiamo, Viviamo, Partecipiamo il Fiume Sarno”, hanno riportato un netto miglioramento, ma il lavoro purtroppo è ancora lungo.
UNIAT CAMPANIA DÀ IL VIA ALLA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER COMPORTAMENTI ECO-SOSTENIBILI: PRESENTATO IL PROGETTO “DIFFERENZIAMOCI”
- Categoria: Informazione
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14 Nov 2020
- Pubblicato: Sabato, 14 Novembre 2020 13:32
- Scritto da Uniat Campania APS
Si è tenuto ieri, in diretta Facebook, il convegno di presentazione del nuovo progetto Uniat Campania a.p.s. L’Unione Nazionale Inquilini Ambiente e Territorio ha dato così il via alla campagna di sensibilizzazione per comportamenti eco-sostenibili che produrrà i suoi frutti nell’arco di un anno, in seguito al quale verranno resi noti obiettivi e risultati raggiunti.
Si tratta di un’azione sinergica, in partenariato con Fareambiente Campania aps, finanziata nell'ambito dell’Avviso Pubblico Volontariato Aps – fondi 2017 con D.D. n 466 del 29/07/2019 e approvato con D.D. n 733 del 23 12/2019 e D.D. n 69 del 24/01/2020.
L’ambito territoriale in cui si svolgerà il progetto è la Regione Campania, in particolare saranno coinvolte le province di Napoli, Avellino, Caserta e Salerno. L’idea progettuale è quella di promuovere un approccio alla città e ai beni comuni (qual è il patrimonio residenziale pubblico) che si fondi su un nuovo senso di responsabilità e solidarietà e che permetta una migliore convivenza civica e un'attenzione allo sviluppo sostenibile, inteso come fonte di innovazione, di economia circolare e di sviluppo di programmi avanzati di inclusione sociale.
Attraverso azioni formative ed informative e attraverso l'attivazione sul campo di 15 “agenti del cambiamento”, si andrà ad incidere sulla modifica dei comportamenti e degli atteggiamenti dei cittadini assegnatari di alloggi ERP, soggetti che, per condizioni economiche e marginalità sociale, rischiano di presentare una minore sensibilità verso il tema ambientale il quale, al contrario, può diventare una modalità di risparmio economico, di sviluppo di relazioni e di inclusione sociale.
Durante la diretta trasmessa sulla pagina Facebook ufficiale di Uniat Campania Aps, sono intervenuti: Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania; Pierluigi Estero, presidente Uniat Campania A.p.s.; Francesco della Corte, presidente Fare Ambiente Campania; Vincenzo Pepe, presidente Fare Ambiente nazionale; le conclusioni sono state affidate al presidente nazionale Uniat A.p.s, Augusto Pascucci. I lavori sono stati moderati dalla giornalista Rossella Fusco.
LA GIUSTIZIA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS TRA DISAGI E RALLENTAMENTI
- Categoria: Informazione
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17 Ott 2020
- Pubblicato: Sabato, 17 Ottobre 2020 12:26
- Scritto da Avv. Riccardo Vizzino
Lo Studio legale Riccardo Vizzino e Associati con un dettagliato esposto alle Autorità competenti ha portato all’attenzione delle Istituzioni e della Cittadinanza la grave situazione che gli avvocati stanno vivendo: per mesi i Legali non hanno potuto esercitare la professione, né incontrando i clienti né partecipando alle udienze innanzi agli Uffici Giudiziari di volta in volta competenti. Le udienze previste nel periodo di chiusura totale hanno subito rinvii e slittamenti anche di un anno e la stessa cosa si è verificata per le prime udienze che sono state fissate in alcuni casi anche con una dilazione di 18 mesi.
Classico esempio di queste problematiche è rappresentato dall’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli, composto da 9 Sezioni Civili e circa 60 Giudici, dove si sono registrati i dati più allarmanti e preoccupanti. Infatti, con la predisposizione di circa 20 cause per ciascun Giudice, si è calcolato il rinvio di circa 30.000 cause al mese! Tutto questo rappresenta una gravissima violazione per i cittadini che vedono calpestati ancora una volta i propri diritti e consiste in un nuovo durissimo colpo per il già provato carico della giustizia.
In questo clima è diventato difficile se non impossibile compiere anche le cose più semplici come ad esempio organizzarsi per adempimenti, seguire il corso dei rinvii delle cause nei vari Fori Campani o recarsi in udienza. Gli Avvocati che vogliono accedere agli Uffici Giudiziari devono affrontare file e rallentamenti estenuanti. A ciò si aggiungano le tantissime denunce di disagi e problematiche circa la fruizione dei mezzi pubblici. Molti Colleghi, infatti, spesso non riescono a recarsi in udienza agli orari prestabiliti a causa dell’eccessivo sovraffollamento dei vagoni della metropolitana.
Ad oggi, i Presidenti dei Tribunali attraverso accordi e trattative con le Istituzioni sono riusciti a garantire almeno un minimo svolgimento di udienze che comunque non possono superare le 20-25 cause al giorno fissate ad orari prestabiliti per ciascun Giudice. Sono state dettate determinate disposizioni di sicurezza per la trattazione e la presenza degli Avvocati. In particolare è prescritto il distanziamento fisico tra le varie parti che partecipano al giudizio, l’uso obbligatorio della mascherina e presidi di sicurezza quali vetri di plexiglass posizionati sulle scrivanie dei Giudici per isolarli e distanziarli durante la trattazione orale delle vertenze da parte degli Avvocati. Tutto questo però, alla luce dei numeri dei contagiati, non risulta sufficiente a garantire livelli di sicurezza e prevenzione adeguati. Anche il semplice gesto di passare il fascicolo d’Ufficio al Collega rischia di essere fatale ai fini della trasmissione del virus. In queste condizioni nemmeno indossare i guanti servirebbe a scongiurare il problema. È per questi motivi che si rendono necessarie e urgenti pulizie e sanificazioni costanti di questi ambienti frequentatissimi. Sarebbe pure opportuno istituire la presenza obbligatoria di personale ad hoc, posizionato all’ingresso dei bagni, che provveda a sanificare l’ambiente ogni volta che viene utilizzato.
Alla luce dei disagi e delle problematiche denunciate, è necessario giungere ad una chiusura per almeno 20 giorni di tutti gli Uffici Giudiziari e predisporre un serio programma di sicurezza e sanificazione in grado di garantire il diritto alla salute di tutti i soggetti confluenti nelle strutture. Questa chiusura momentanea dei vari Fori Giudiziari sarebbe propedeutica all’individuazione di tutte le misure di sicurezza e prevenzione da porre in essere.
Con la riapertura degli Uffici si propone l’organizzazione delle udienze con orari cadenzati dalle 9:00 di mattina alle 15:00 del pomeriggio. Solo in questo modo si possono garantire un numero maggiore di cause trattate per ogni udienza con la possibilità per gli Avvocati di organizzare al meglio il proprio lavoro e raggiungere anche più Fori nella stessa giornata.
Ancora, a livello Istituzionale Regionale sarebbe utile istituire un Comitato Permanente, composto da membri
della Società civile, psicologi, psicoterapisti, sociologi e medici per il monitoraggio concreto e ravvicinato di
tutte le problematiche legate al Covid –19 e delle relative misure di sicurezza e prevenzione da attuare.
Al nostro Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, chiediamo dunque di agire in tal senso al più presto e di non sottovalutare il problema, anche perché omissioni di questo genere costituiscono gli estremi per il reato di epidemia colposa.
Un altro aspetto da non sottovalutare, strettamente correlato alla diffusione della pandemia, è quello psicologico. Sempre più persone si ritrovano a dover vivere situazioni drammatiche sia dal punto di vista psicologico che economico. Pertanto, l’istituzione di un tale servizio, associato ad un numero verde, servirebbe per offrire supporto morale e vicinanza a tutti coloro che in seguito allo stato di emergenza dovuto al Covid abbiano subito gravi conseguenze e disagi.
Infine, una doverosa digressione è necessaria anche in riferimento all’annosa questione contributiva e previdenziale degli Avvocati. A questo proposito, si chiede all’ente assistenziale degli Avvocati Cassa Forense di accedere ai Fondi previsti dall’Unione Europea e di surrogarsi su questi per il pagamento di tutte le tasse dovute dagli iscritti così da poter davvero configurare un fine assistenziale concreto e offrire un aiuto effettivo a tutti i professionisti in difficoltà.
Coronavirus: “Presto Napoli diventerà come Bergamo”. Lo Studio Legale Vizzino presenta un Esposto alle autorità contro le inefficienze della Sanità e della Giustizia e dei Trasporti
- Categoria: Informazione
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15 Ott 2020
- Pubblicato: Giovedì, 15 Ottobre 2020 09:58
- Scritto da Avv. Riccardo Vizzino
Comunicato Stampa
Coronavirus: “Presto Napoli diventerà come Bergamo”. Lo Studio Legale Vizzino presenta un Esposto alle autorità contro le inefficienze della Sanità e della Giustizia e dei Trasporti
“Con l’esposto alle Autorità nazionali, regionali e comunali invochiamo misure risolutive, anche se più restrittive, da parte della regione Campania e del suo presidente De Luca per garantire la tutela della salute dei cittadini”. Lo dichiara Riccardo Vizzino, titolare dello studio legale che ha presentato l’istanza e che da anni denuncia il degrado urbano e gli errori della Sanità pubblica.
“La recrudescenza dell’epidemia in Campania, e particolarmente nella Città Metropolitana di Napoli, ci ha indotto – continua Vizzino - a denunciare la drammatica situazione che sta vivendo il popolo napoletano in queste ultime settimane. Al nostro studio arrivano ogni giorno telefonate di cittadini positivi al Covid-19 costretti a stare chiusi in casa in isolamento senza avere alcuna certezza in ordine all’esercizio del proprio diritto alla salute e di ricevere visite mediche domiciliari e tamponi naso-faringei”.
“Questo stato di cose – conclude l’avvocato - impone una riflessione sull’operato dei vertici regionali nei scorsi mesi: la narrazione sul dignitoso stato generale della sanità regionale è stata forse dettata dalla necessità di presentare il presidente De Luca come il paladino della salute dei campani in vista della sua rielezione? Quale lungimirante pianificazione ha attivato il Presidente per affrontare e risolvere le gravi lacune in organico del personale sanitario? Fare appello all’abnegazione di un pugno di seri professionisti disposti a rientrare in servizio dopo essere stati collocati in pensione non è prova di acume politico. Si abbia il coraggio di adottare misure impopolari ma necessarie prima che Napoli si trasformi in una nuova Bergamo!”
Nell’esporre il suo lavoro l’avv. Vizzino dichiara - “Le tematiche da affrontare sono tante e noi come Studio Legale, attento alla situazione che ci circonda e vicini ai cittadini, proponiamo di portare all’attenzione mediatica e delle Istituzioni alcune problematiche di cui siamo venuti a conoscenza nell’espletamento del nostro lavoro di tutela legale e di denuncia delle ingiustizie. In primo luogo, interveniamo per la tutela del diritto alla salute soprattutto dei cittadini meno abbienti, con la proposizione di interventi volti alla risoluzione del problema dei tamponi-naso faringei e della lunghe tempistiche per ottenere i risultati degli stessi. Proponiamo l’abrogazione dei test a numero chiuso per l’ingresso alla Facoltà di medicina; la pubblicazione di bandi e concorsi pubblici per l’incremento del personale medico e infermieristico con contestuale adeguamento degli stipendi; previsione di più ampi poteri e responsabilità per il medico di famiglia con l’affiancamento di un infermiere e la possibilità di effettuare tamponi naso- faringei; tutela dei minori in stato di isolamento fiduciario con la possibilità di istituire programmi seri di didattica a distanza; sempre nell’ambito dell’istruzione, dotare i dirigenti scolastici di più ampi poteri in riferimento alle misure di prevenzione da porre in essere in casi di contagi all’interno della scuola; chiusura temporanea degli Uffici Giudiziari (15-20 giorni) onde consentire le dovute sanificazioni e la predisposizione di efficaci misure di sicurezza, quali: l’obbligo di comunicazione dei dati anagrafici all’ingresso per Avvocati, CTU, periti e testimoni onde consentire l’identificazione dei soggetti e l’eventuale tracciamento nelle ipotesi di casi di positività; l’incremento del personale di Cancelleria onde garantire lo svolgimento delle udienze nel rispetto delle norme sulla sicurezza; la predisposizione di personale ad hoc preposto alla costanze e continuata pulizia e sanificazione dei servici igienici. Infine, in riferimento al trasporto pubblico, per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme si propone la previsione di personale qualificato a bordo di ogni treno, vagone o carrozza in grado di garantire la presenza del numero minimo di persone, il rispetto delle norme sulla distanza di sicurezza e il regolare uso della mascherina”.
Infine, conclude l’Avv. Vizzino - “ Solo attraverso uno studio attento e puntuale del territorio e delle sue problematiche è possibile accedere all’identificazione delle crucialità più rilevanti e giungere poi ad individuare le relative risoluzioni con l’unico scopo di garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza e il diritto alla salute per tutti i cittadini”.
Avv. Riccardo Vizzino
Avv. Caterina Santangelo
Mariglianella, Arcangelo Russo neoeletto Sindaco ringrazia gli elettori
- Categoria: Informazione
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23 Set 2020
- Pubblicato: Mercoledì, 23 Settembre 2020 09:50
- Scritto da Amministrazione Comunale Mariglianella (NA)
Mariglianella, Arcangelo Russo neoeletto Sindaco ringrazia gli elettori.
A Mariglianella nelle Amministrative del 20 e 21 settembre 2020 la volontà popolare ha portato all’elezione a Sindaco di Arcangelo Russo. Hanno votato in 5.019, il 78,75% dei 6.373 elettori i quali hanno espresso 3218 voti a favore della lista “Libero di Volare” di Arcangelo Russo e 1643 voti a favore della lista “Idee in Comune” di Luisa Cucca.
Il Primo Cittadino, Arcangelo Russo, dottore commercialista di 39 anni è sposato con la gentile signora Maria ed è padre di Alessandro e Daniele, ed è stato, dal 2010 al 2020 sempre a Marigianella, Assessore Comunale nella giunta di Felice Di Maiolo, a sua volta neo eletto in Consiglio Regionale nella lista “Fare Democratico-Popolari”con il Presidente Vincenzo De Luca.
Il Sindaco Arcangelo Russo ha espresso il suo ringraziamento agli elettori sia attraverso la sua pagina FB sia con un manifesto pubblico. Qui di seguito il suo grato messaggio.
«Sono grato alla città di Mariglianella per avermi scelto Sindaco con oltre il 66% dei consensi.
E’ un onore grande ma anche una responsabilità che proverò ad affrontare con tutte le mie energie, facendo leva sull’esperienza amministrativa maturata negli anni passati. Ce la metterò tutta per non deludere le attese. Il dato sull’affluenza alle urne degli aventi diritto (78,75%), nonostante l’emergenza epidemiologica, ci ha restituito il volto di un paese che ha desiderio di partecipare attivamente alla vita democratica e di concorrere alle scelte politiche. Perciò rassicuro gli elettori che sarò il Sindaco di tutti e farò del Municipio una casa di vetro dove tutti potranno sentirsi accolti. Penso che chi è chiamato ad amministrare deve sentirsi a servizio dei cittadini: solo così ricostruiamo la fiducia nelle istituzioni.
Grazie alle donne e agli uomini della Lista “Liberi di Volare” che hanno scelto di candidarsi al Consiglio Comunale: vi abbraccio tutti! Di tutti avremo bisogno nella guida dell’Amministrazione, dai non eletti al più votato. Conosco la vostra passione e le vostre competenze e so bene che ciascuno di voi rappresenta una risorsa per il paese.
Rivolgo un saluto cordiale a Luisa Cucca, alla quale riconosco la correttezza nella conduzione della sfida elettorale, così come saluto quanti insieme a lei si sono proposti come nostra alternativa. Dai banchi della minoranza è possibile offrire un contributo al nostro paese e l’Amministrazione che avrò l’onore di guidare sarà aperta al dialogo in Consiglio Comunale.
Grazie, infine, alla mia famiglia, in particolare a mia moglie Maria e ai miei figli Alessandro e Daniele: senza di voi, senza il vostro sostegno non sarebbe stata possibile questa esperienza.
Domani mattina, il mio primo impegno da Sindaco sarà di far visita al Dirigente Scolastico del nostro Istituto Comprensivo per rinnovare alla scuola la collaborazione dell’Amministrazione Comunale e per verificare se i lavori che erano stati avviati in vista della riapertura delle attività didattiche si sono conclusi come programmato. Riportare i nostri figli in presenza a scuola e in sicurezza è urgente e necessario.
Lo abbiamo detto in campagna elettorale: per noi, la scuola e la famiglia sono delle priorità alle quali dedicheremo attenzione costante. Ci attendono cinque anni di intenso lavoro, ci batteremo per essere all’altezza del compito che ci è stato affidato. Un abbraccio a tutti i miei concittadini. Arcangelo Russo».
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MARIGLIANELLA NA
Progetto “CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno”: Campo di volontariato in Masseria Pigliuocco con l'agricoltura sostenibile
- Categoria: Informazione
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31 Lug 2020
- Pubblicato: Venerdì, 31 Luglio 2020 17:59
- Scritto da Editor
Capire gli impatti dell’agricoltura sul Fiume Sarno, rifunzionalizzare il tratto fluviale e realizzare una fascia tampone in destra idraulica tra le aree agricole e il fiume. Questi sono stati i temi toccati dall’attività di citizen science andata in scena lo scorso 31 luglio a Sarno, in compagnia dell’Ing. Luisa Russo e della Dott.ssa Marilena Prisco, Direttrice Circolo Legambiente Leonina Valle del Sarno e Coordinatrice attività di volontariato e incontri di prossimità.
Presso la Masseria Pigliuocco nella frazione di Lavorate (Sarno), area piena di numerose coltivazioni, si è svolto il campo di volontariato realizzato da Legambiente e rientrante nel progetto, “CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno” sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD. Qui uno dei 4 gruppi di ragazzi tra 14 e 22 anni hanno potuto ascoltare i consigli degli educatori sulle buone pratiche di agricoltura, che si svolgono in luoghi simbolici del Bacino, e non solo.
Gli educatori di Legambiente hanno anche spiegato gli effetti dell’abbandono di rifiuti solidi da parte degli agricoltori. Questi con l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti, diverse sostanze inquinanti, inquinano le acque che vengono poi trasportate dalle piogge nelle acque fluviali e nella falda. Insieme a Lorenzo Montoro della Masseria, e gli educatori di Legambiente, presente anche Raffaella Casciello in rappresentanza del progetto del Fondo Agricolo Nicola Nappo nel comune di Scafati.
Al confine con i comuni di Poggiomarino, Boscoreale, S. Valentino Torio, S. Marzano sul Sarno, il Fondo Agricolo Nicola Nappo, terreno agricolo di 115.000 metri quadrati confiscato alla criminalità organizzata e affidato nel 2018, ha come obiettivo quello di realizzare un concetto innovativo di agricoltura sociale capace di produrre, oltre ai semplici alimenti, anche altri beni e servizi non-food che siano di interesse collettivo. Il tutto nel rispetto delle acque del Fiume Sarno.
Progetto “CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno”: Attività di avvistamento antincendio ai giardini di Villa Lanzara
- Categoria: Informazione
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29 Lug 2020
- Pubblicato: Mercoledì, 29 Luglio 2020 18:11
- Scritto da Editor
Presso i giardini di Villa Lanzara in Sarno, è andata in scena una nuova attività di citizen science, appartenente ai campi di volontariato targati Legambiente. L’attività svoltasi lo scorso 29 luglio, appartenente al progetto “CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno” sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, ha visto la presenza degli educatori Simone Izzo, presidente del Circolo Woodwarda e (nome della ragazza che si è presentata nel video).
Questi, insieme al gruppo di VOLONTARI PER L’AMBIENTE e protezione civile locale, hanno spiegato ad uno dei 4 gruppi di ragazzi tra i 14 e 22 anni, come si svolgono le attività di antincendio. Grazie ai momenti di formazione e sensibilizzazione sul tema degli incendi boschivi, i ragazzi hanno prima studiato la zona e poi effettuato simulazione di un avvistamento di un incendio.
Un’attività utile a formare i ragazzi che hanno partecipato a questo progetto, e che ora sono pronti ad intervenire in caso di incendi boschivi. Quest’ultimi sono stati protagonisti purtroppo in negativo nel corso degli ultimi anni. I numerosi incendi, hanno infatti, colpito proprio la zona dei monti di Sarno, polmone verde del Sud Italia.
Le attività illegali, legate al recupero di spazi per cave e discariche insieme agli incendi, hanno portato alla tragedia del 5 maggio del 1998. A seguito delle copiose piogge, diverse frane vennero giù da Pizzo d’Alvano e dai monti di Sarno. Movimento franoso che provocò una forte alluvione che colpì le città di Sarno (SA) Quindici (AV), Siano (SA), Bracigliano (SA) e San Felice a Cancello (CE).
Attraverso queste attività di osservazione e monitoraggio, al fine d’impedire e quindi allertare alle prime avvisaglie la presenza dell’incendio, Legambiente e gli enti partecipanti al progetto “CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno” sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, mirano ad evitare che eventi come quelli del 5 maggio 1998 possano evitarsi in futuro. Un vero antidoto ad evitare che il verde continui a bruciare in quella zona.
Progetto “CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno”: monitoraggio del territorio con ARDEA e il circolo locale Legambiente Valle del Sarno “Leonia”
- Categoria: Informazione
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28 Lug 2020
- Pubblicato: Martedì, 28 Luglio 2020 17:48
- Scritto da Editor
Nuova giornata di attività di citizen science, azione legata ai campi di volontariato a cura di Legambiente appartenente al progetto “CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno” sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD. Lo scorso 28 luglio presso il Parco 5 Sensi di Sarno, i volontari di ARDEA, hanno accompagnato un gruppo di ragazzi tra i 14 e 22 anni lungo la Foce del Fiume Sarno, per osservare diverse specie di uccelli, mammiferi, rettili e anfibi.
Attività di coinvolgimento nel monitoraggio del territorio avvenuto nel pieno rispetto delle norme di sicurezza previste per il Covid -19 – anche grazie alla collaborazione del circolo locale Legambiente Valle del Sarno “Leonia” – che ha visto i ragazzi vivere una giornata di formazione e sensibilizzazione.
Una giornata dedicata all’osservazione di diverse specie, e che ha portato ad una piacevole sorpresa. Sulle sponde del Fiume Sarno - spesso noto alle cronache a causa dell'inquinamento - il gruppo di ragazzi e i volontari di ARDEA hanno assistito e ammirato da vicino la presenza di una simpatica Arvicola acquatica italiana (Arvicola italicus il nome scientifico).
Un avvistamento davvero importante, perché ha permesso al gruppo ARDEA di reperire informazioni sul roditore acquatico. Grazie, infatti, a questa preziosissima osservazione, avvenuta come detto sulle sponde del fiume Sarno, sono stati raccolti numerosi dati che aiuteranno il gruppo non solo a studiare il simpatico roditore, a capire la sua distribuzione ma anche a formare i ragazzi sulla salvaguardia di una specie davvero rara. Un risultato importante per Legambiente, ARDEA e il progetto “CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno” sostenuto da Fondazione CON IL SUD.
Progetto “CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno”: Osservazione e riconoscimento dei macroinvertebrati al Parco 5 Sensi a Foce – Sarno
- Categoria: Informazione
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27 Lug 2020
- Pubblicato: Lunedì, 27 Luglio 2020 17:42
- Scritto da Editor
Osservazione e riconoscimento dei macroinvertebrati presenti nel Fiume Sarno. È stata questa la mission dell’attività di citizen science realizzata lo scordo lunedì 27 luglio. L’attività rientra nei campi di volontariato realizzati da Legambiente ed appartenente al progetto “CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno” sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD.
Nell’attività di citizen science, che si è svolta al Parco 5 Sensi a Foce – Sarno, uno dei 4 gruppi di ragazzi tra i 14 e 22 anni, guidati da Francesco Esposito educatore appartenente al regionale Campania Legamebiente, hanno raccolto dei campioni di macroinvertebrati sul letto del Fiume Sarno.
Sul fiume adiacente al parco, grazie all’utilizzo di setaccio e retino, i ragazzi hanno raccolto diversi macroinvertebrati presenti sul letto del fiume. Tanti gli organismi trovati che sono stati selezionati, prima di essere osservati e catalogati al computer.
Qui grazie all’ausilio di un microscopio e di una scheda identificativa, i ragazzi hanno potuto osservare da vicino e successivamente catalogare le diverse specie appartenenti alla comunità di macroinvertebrati presenti nella zona del Sarno. Il tutto si è svolto nel pieno rispetto delle norme di sicurezza previste per il Covid -19. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione del circolo locale Legambiente Valle del Sarno “Leonia”. Insieme a loro, gli educatori di Legambiente Campania e l’Ente Parco, i ragazzi della zona di Sarno hanno potuto partecipare a questi campi, che hanno come obiettivo osservare e spingere la comunità, anche attraverso l'ausilio delle nuove tecnologie, alla salvaguardia di questo territorio.