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Il mondo salvato dai ragazzini (e dai libri): perché la cultura non Isola!

ILMondoSalvatoDaiRagazzini.JPGIl mondo salvato dai ragazzini (e dai libri): perché la cultura non Isola!
L’innovativo progetto di Reading Literacy tra le proposte vincenti del dossier Procida Capitale Italiana per la Cultura 2022

NAPOLI – Procida Capitale Italiana della Cultura 2022. È ufficiale, la commissione tecnica “assolutamente impenetrabile e indipendente” voluta dal MiBACT e presieduta dal prof. Stefano Baia Curioni, docente di Storia Economica dell’Università Bocconi di Milano, ha scelto l’isola del Golfo di Napoli come porta bandiera nazionale di quello che lo stesso Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Dario Francescini, ha definito l’anno della Ripartenza e della Rinascita.  Prima isola a candidarsi da quando è stata inaugurata l’iniziativa nel 2014, Procida ha saputo sbaragliare la concorrenza di Ancona, Bari, Cerveteri (Roma), L’Aquila, Pieve di Soligo (Treviso), Taranto, Trapani, Verbania, Volterra grazie alla forza progettuale di un dossier - curato da Agostino Riitano, già Direttore del comitato promotore di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 – partecipato dal basso che nelle sue linee guida di sostegno pubblico-privato e inclusività può rappresentare un elemento di discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili, con un’impronta poetica.

Cultura al centro della propria idea di sviluppo e di apertura verso l’altro, testimoniata dallo slogan «La cultura non isola» che tra gli innumerevoli fiori all’occhiello – 44 progetti culturali, 330 giorni di eventi 240 artisti coinvolti e 8 spazi culturali rigenerati – che ne prevede uno, in particolare, a misura dei cittadini più giovani, come gli oltre mille bambini e ragazzi coinvolti negli ultimi anni nel progetto «Il mondo salvato dai ragazzini», percorso culturale, formativo e sociale di Reading Literacy ideato e curato dall’Associazione Culturale Kolibrì Napoli per l’Amministrazione comunale di Procida (in collaborazione, tra gli altri, con la storica rivista Andersen–Il mondo dell’infanzia e Agita Teatro, ente nazionale di formazione riconosciuto dal MIUR). «È una bellissima vittoria collettiva, che premia la progettualità visionaria in un sistema di coesione comunitaria, ma soprattutto riscatta la cultura dei “piccoli”, in senso metaforico e reale: è il morantiano mondo salvato dai ragazzini, ma anche dalla bellezza dei sognatori, dei poeti, degli artisti, degli educatori» commenta all’indomani della proclamazione Donatella Trotta, Presidente dell’Associazione Kolibrì.

Il progetto di ispirazione morantiana, che evoca l’omonimo manifesto poetico-profetico (e politico) scritto da Elsa Morante nel ’68, rappresenta, infatti, un progetto innovativo di educazione precoce alla lettura che, dal 2017, coinvolge l’intera comunità educante dell’isola di Procida - hortus conclusus naturale e luogo d’elezione della scrittrice - in un processo di trasformazione dal basso che ha coinvolto per tre anni di seguito partner eccellenti come la Regione Campania, la Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia, la Fondazione Premio Napoli e l’Università Suor Orsola Benincasa, accanto all’intera comunità dell’Isola flegrea – l’Assessorato alla Cultura del Comune, Marina di Procida Spa, gli istituti scolastici IC.1°CD.Capraro e II.SS.Caracciolo-da Procida, l’Associazione culturale Isola di Graziella, la Biblioteca Comunale “Don Michele Ambrosino”, le due librerie dell’Isola, Graziella e Nutrimenti e gemellaggi simbolici con altre realtà italiane – e che nel 2018/2019 si è estesa alla terraferma coinvolgendo un’ampia rete di Napoli e provincia, abbracciando centro e periferia. «Pur nella ristrettezza dei finanziamenti pubblici abbiamo sempre creduto nel valore di progetti come questo, rivolto ai ragazzi e a stimolare la loro partecipazione attiva – sottolinea il Sindaco Dino Ambrosino – Il lavoro continuativo di sensibilizzazione rivolto alla comunità educante che questo progetto porta avanti è molto importante, ed ha rappresentato un originale elemento di novità tra gli altri, contribuendo al successo per la prima volta di un piccolo borgo».

«Questa vittoria rappresenta il coronamento di un sogno che parte da lontano, in cui la cultura occupa un ruolo centrale all’interno del processo di rinnovamento e crescita culturale e un’inversione di tendenza in tema di investimenti per i centri piccoli – commenta Nico Granito, ex Assessore alla Cultura –. Il Mondo salvato dai ragazzini rappresenta la sfida più lungimirante, in cui i giovanissimi sono il presupposto per creare durature condizioni di sviluppo sostenibile. Gli eventi sono effimeri, mentre la cura di una nuova sensibilità nei più piccoli è uno dei mattoni su cui poter costruire la “capitale della cultura” sempre, non solo per un anno». Gli fa eco il neo Assessore alla Cultura, Michele Assante del Leccese: «Tutto quello che abbiamo fatto e facciamo è per le generazioni future. Crediamo nei nostri ragazzi e questo progetto ne è la prova tangibile» sottolinea.  Un progetto incentrato sulla disseminazione di buone pratiche legate a quella che Gianni Rodari definiva «la civiltà dell’infanzia» e un cammino di avvicinamento alla filiera del libro specializzato per ragazzi – unico ramo editoriale che in Italia fa registrare un costante segno positivo nelle vendite – articolato su tre momenti fondamentali: formazione dei formatori, ossia dei docenti dalla materna alle Superiori, che ricevono crediti formativi riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione; incontri ravvicinati d’autore: seminari con gli scrittori per ragazzi afferenti ad una quaterna scelta anno per anno; e attività di laboratorio  con i ragazzi delle scuole, con operatori ed educatori specializzati, tutor di rielaborazione creat(t)ive della pagina scritta attraverso tutti i linguaggi della creatività. Un’esperienza a cui ha partecipato in questi anni, la Vicepreside dell’IC.Capraro Pina Cucurullo: «penso che Procida capitale italiana della cultura 2022 sia il frutto di un'idea condivisa già sperimentata in alcune forme di lavoro, che costituisce la visione moderna dell'isola da realizzare con la partecipazione e la consapevolezza dei cittadini».

L’edizione 2020/21, nel suo percorso formativo realizzato grazie al finanziamento del CEPELL – Centro per la Lettura e i Libro del MiBACT, ha saputo fino ad ora cogliere con successo la sfida della trasposizione a distanza, su piattaforma ZOOM, di attività che in origine si svolgevano tutte in sperimentando costantemente nuove modalità di coinvolgimento, confronto e formazione per una “socializzazione a distanza” che vede ancora come partner eccellente, in questa fase, l’Università Suor Orsola Benincasa con la prof.ssa Paola Villani in veste di formatrice  e, tra gli allievi, oltre 60 studenti dei Corsi di Studio in Scienze della Formazione e Beni Culturali, in un fitto calendario di incontri d’autore, Focus Group con Feed Back partecipati, webinar e laboratori nelle scuole intitolato, non a caso: «Educ/azione alla libertà: il mondo salvato dai ragazzini (e dai libri)».

CHIUSURA DI UN ALTRO STORICO NEGOZIO DI PIAZZA GARIBALDI. CRISI ECONOMICA E DISPERAZIONE DEI COMMERCIANTI NAPOLETANI. RESTRIZIONI E CHIUSURE DELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI: LA LEGGE NON E’ UGUALE PER TUTTI!

images.jpgRisale a poche ore fa la notizia di un noto commerciante napoletano di Piazza Garibaldi che nella tarda mattinata di sabato 9 gennaio ha deciso di cedere alla disperazione, allo sconforto e all’abbandono da parte dello Stato compiendo il gesto estremo di togliersi la vita all’interno del suo negozio.

Si tratta del fotografo Umberto Sbrescia, 67 anni, titolare della storica attività commerciale specializzata in fotografia e strumentazione altamente professionale, sita in Via Silvio Spaventa.

A lanciare l’allarme sono stati i familiari stessi che non vedendolo tornare a casa per pranzo hanno allertato prima amici e colleghi e poi le Forze dell’Ordine.

Sono stati gli Agenti della Polizia della Sezione di Piazza Garibaldi a fare irruzione all’interno del negozio e a scoprire il corpo ormai senza vita dell’onesto lavoratore. Il povero commerciante non ha retto alla grave crisi economica dovuta alle forti restrizioni dettate dal Governo. Infatti, le Istituzioni Nazionali dal mese di marzo 2020 hanno imposto chiusure e limitazioni di orari di apertura dei negozi che hanno determinato un insanabile crollo dei guadagni. Di fronte a tale situazione il sig. Sbrescia si è dovuto arrendere anche a causa dell’indifferenza e all’abbandono totale da parte dello Stato e delle Istituzioni stesse.

La notizia del suicidio del sig. Sbrescia ha sconvolto un intero quartiere e parenti a amici non hanno fatto mancare il proprio affetto lasciando messaggi di sostegno e di dolore per la perdita di un uomo che sin dal 1958 con la sua attività commerciale rappresentava un punto di riferimento per tutti i fotografi professionisti e amatoriali. Sempre gentile, disponibile e sorridente accoglieva nel suo negozio clienti e amici dando a tutti preziosi consigli e suggerimenti dettati dalla sua grandissima professionalità e profonda conoscenza della materia.

Il gesto disperato del sig. Sbrescia non può e non deve essere classificato come un gesto isolato  e sporadico di un uomo fragile che non ha saputo reggere al peso della gravissima crisi economica che stiamo vivendo a causa del Covid 19, ma deve rappresentare un punto di partenza imprescindibile dal quale muovere per comprendere ed affrontare in maniera definitiva la situazione che soprattutto in alcune zone di Napoli non può più essere messa in secondo piano.

Lo Studio Legale Vizzino, già da anni combatte al fianco dei commercianti di Piazza Garibaldi affinché il punto nevralgico della Città, luogo di arrivo di turisti da tutte le parti del mondo, possa essere riqualificato e valorizzato. Con il svilupparsi della Pandemia da Covid 19 il degrado e abbandono dell’area sono risultati ancora più evidenti così come il disinteresse e la strafottenza delle Istituzioni sia a livello locale che Statale. In qualità di Avvocato fortemente radicato proprio in questa zona di Napoli ho avuto modo di conoscere e vedere con i miei stessi occhi le problematiche e le criticità di una Piazza e di una intera zona che potenzialmente sarebbero potuti essere un meraviglioso biglietto da visita per una delle più belle città del mondo. Basta fare due passi in questa area per assistere alle quotidiane illiceità e disprezzo delle Leggi che si verificano da parte dei tantissimi immigrati clandestini che affollano la Piazza.  Negli ultimi mesi il volto della zona rappresenta in pieno il degrado di cui ho tanto parlato anche negli articoli precedenti. Da una parte si assiste a ristoranti, bar, attività commerciali e mercati rionali chiusi a causa delle restrizioni rigide e talvolta illogiche dettate dall’emergenza Sanitaria attuale; dall’altra parte vediamo mercatini abusivi a cielo aperto organizzati e gestiti dai clandestini che in violazione di tutte le Leggi dettate in materia si affollano e creano assembramenti incuranti del pericolo di contagio e di ulteriore e conseguenziale diffusione del Virus. In queste circostanze si assiste  violazioni legislative gravissime non solo con riguardo alle norme sul diritto alla salute ma anche quelle riguardanti la leale concorrenza del mercato e le Leggi in materia fiscale. Infatti, coloro che allestiscono queste attività commerciali clandestine ed illegittime incidono negativamente ancora di più sui commercianti regolari della zona non solo perché queste attività “di fortuna”  si sottraggono alle restrizioni di chiusura  dettate dalla Regione e dallo Stato ma anche perché esercitano le proprie vendite in frode alle leggi fiscali omettendo di emettere i regolari scontrini e le fatture. Dunque, è chiaro che in una tale condizione non può esserci leale concorrenza in quanto il prezzo di questa merce sarà sempre più basso rispetto a quello dei negozi rispettosi delle Leggi. Inoltre, vi è da dire che si tratta per lo più di vendita di merce contraffatta o rubata o comunque di dubbia provenienza e nonostante le ripetute richieste di intervento della Polizia non si capisce il motivo per cui questa stessa merce non venga mai sequestrata e perché non si riesca a mettere fine una volta per tutte all’esercizio di queste attività illegali che di fatto avvengono quotidianamente alla luce del sole. Ogni giorno, commercianti e imprenditori della zona sollecitano l’intervento delle Forze dell’Ordine  a tutela dei propri diritti di onesti lavoratori ed è purtroppo triste dover riportare che molto spesso si riscontra o la mancata risposta da parte degli stessi Organi di Polizia con contestuale mancanza di intervento oppure anche nel caso in qui questo ci sia, spesso è limitato a far allontanare semplicemente coloro che in quel momento stanno svolgendo l’illecita vendita di merce.  Tutto ciò come si può ben immaginare si ripercuote in maniera drastica sugli onesti lavoratori che tutti giorni si impegnano a gestire le proprie attività in ossequio ai dettati legislativi, rispettando i decreti e gli orari di chiusura ed emettendo le regolari fatture in riferimento alla merce venduta.  

Alla luce della fortissima disperazione che affligge tutti i commercianti e imprenditori di Napoli, è doveroso chiedersi: la Legge è uguale per tutti?

Sono sicuro che se provassimo a rivolgere questa domanda ai familiari del povero sig. Sbrescia oppure ad uno qualsiasi dei commercianti o ristoratori di Piazza Garibaldi la risposta non poterebbe essere che negativa.

 Al di là della risposta  a questa domanda retorica, la risposta che vogliamo e pretendiamo adesso è quella delle Istituzioni che non possono più ignorare la disperata situazione e continuare ad aggrapparsi in maniera vile ad attenuanti e giustificazioni prive di senso logico.

E’ arrivato il momento di schierarsi dalla parte degli onesti lavoratori che vogliono continuare ad esercitare le proprie attività lavorative in maniera diligente e sicura e che pagano regolarmente le tasse. E’ giunta l’ora di tutelare in maniera efficiente e costruttiva un’intera categoria di persone che improvvisamente si è ritrovata a non poter più garantire un guadagno sicuro alle proprie famiglie.

Questo disperato appello è più che altro un grido di dolore che va ad unirsi a quello dei familiari e amici del sig. Sbrescia ed è rivolto in particolare al Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e a tutte le Istituzioni, affinché prendano atto una volta per tutte delle reali problematiche che affliggono la città di Napoli e agiscano in maniera costruttiva con dei provvedimenti razionali e che diano finalmente giustizia a coloro che operano  e lavorano onestamente e con diligenza.

A questo proposito, lo Studio Legale Vizzino coglie l’occasione per manifestare tutto il suo sostegno e vicinanza alla famiglia del sig. Umberto Sbrescia e rinnova la propria solidarietà e aiuto nei confronti di tutti i commercianti, ristoratori e imprenditori della zona di Piazza Garibaldi ribadendo con fermezza che attraverso l’unione e l’impegno concreto sul territorio le cose si possono cambiare. Bisogna scendere in campo concretamente e dimostrare forza e impegno per poter superare questo drammatico momento. Si invitano tutti i commercianti, ristoratori ed imprenditori a riunirsi in una manifestazione pacifica di sit-in in onore del sig. Sbrescia Umberto e per sollecitare un intervento costruttivo e concreto da parte dello Stato e delle Istituzioni Regionali. Insieme possiamo fare la differenza!

 

A cura di

Avv. Riccardo Vizzino

Carlo Landolfi (Ass. Noi Contro la Mala Sanità)

Avv. Caterina Santangelo

Banche: Nuove regole europee in materia di default - da Gennaio 2021 basteranno 100 euro per risultare “cattivi pagatori”.

default.jpgParametri più stringenti dal 1° Gennaio2021 in materia di default. Seri rischi per le imprese a causa della riduzione delle soglie per essere considerate in stato di inadempienza verso le banche. Grande preoccupazione soprattutto alla luce della situazione economica attuale devastata dalla pandemia da COVID-19.

Il 1° gennaio entrerà in vigore il Regolamento Delegato (UE) n. 171/2018 della Commissione Europea del 19 ottobre 2017 integrativo del precedente Regolamento del 2013 che riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative alla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato per le banche e altri operatori finanziari.

Il documento tratta delle nuove regole di classificazione europea dello stato di inadempienza delle imprese e delle persone fisiche, molto più stringenti rispetto a quelli finora adottati a livello nazionale, con il risultato che diventerà quindi molto più facile essere classificati clienti inadempienti dalle banche, ovvero “cattivi pagatori”.

Si ricorda che tale classificazione determina la segnalazione nelle banche dati delle Centrali Rischi o SIC che gli enti creditizi consultano per valutare il merito creditizio in occasione della presentazione da parte del cliente di una richiesta di finanziamento.

L’iscrizione in questi registri determina una maggiore difficoltà nell'accesso al credito.

Secondo le nuove regole, la banca è tenuta a classificare un’esposizione in default quando la persona fisica o l’impresa è in arretrato da oltre 90 giorni su un’obbligazione creditizia rilevante. La rilevanza dell’esposizione si identifica attraverso due componenti: l’ammontare dell’arretrato e la percentuale dell’arretrato rispetto al totale delle esposizioni verso la banca.

Più precisamente, per le persone fisiche e le piccole e medie imprese, che presentano un’esposizione verso un gruppo bancario per un ammontare complessivamente inferiore a 1 milione di euro, sarà sufficiente avere un arretrato da oltre 90 giorni il cui importo risulti, allo stesso tempo:

  • per privati e piccole medie imprese, superiore 100 euro e superiore all’1% del totale delle esposizioni verso la Banca;
  • per le imprese, superiore ai 500 euro e superiore all’1% del totale delle esposizioni verso la Banca.

Con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento, l’impresa non potrà più impiegare margini ancora disponibili sulle proprie linee di credito per compensare gli inadempimenti in essere ed evitare la classificazione in default.

La classificazione dell’impresa in stato di default, anche per uno solo dei finanziamenti in essere, comporterà il passaggio in default di tutte le sue esposizioni nei confronti della banca, e si potrebbe ripercuotere anche su altre imprese ad essa collegate ed esposte verso lo stesso intermediario finanziario.

Per le imprese sarà quindi fondamentale rispettare con puntualità le scadenze di pagamento previste dai contratti di finanziamento per non risultare in arretrato nel rimborso dei propri debiti verso le banche anche per importi di modesta entità, onde evitare che la banca classifichi l’impresa in default e avviare le azioni a tutela dei propri crediti.






Il progetto DIFFERENZIAMOCI - Campagna di sensibilizzazione per comportamenti eco-sostenibili promosso da Uniat Campania Aps in partenariato con FareAmbiente Campania Aps

differenziamoci.jpgIl progetto DIFFERENZIAMOCI - Campagna di sensibilizzazione per comportamenti eco-sostenibili promosso da Uniat Campania Aps in partenariato con FareAmbiente Campania Aps -  il cui convegno è stato presentato in direct facebook il 13 novembre 2020, si pone obiettivi precisi: promuovere società giuste, pacifiche ed inclusive, promuovere le pari opportunità e contribuire alla riduzione delle disuguaglianze.

Differenziamoci mira a rendere migliore la condizione degli assegnatari alloggi ERP che, consentirà loro di sviluppare una sensibilità verso le tematiche ambientali e di adottare comportamenti ecosostenibili nella propria vita quotidiana, al fine di migliorare la convivenza nei condomini, ridurre le conflittualità e alimentare meccanismi di welfare di comunità verso cittadini emarginati.

Dopo una prima fase di coordinamento e gestione del progetto, il secondo step riguarda l'indagine quali-quantitativa sui comportamenti ecosostenibili del target di progetto ovvero, la descrizione preliminare alle attività di formazione ed informazione sul territorio, sui comportamenti in tema di sostenibilità ambientale del target di riferimento. L’indagine quali- quantitativa è stata affidata ad un soggetto esterno che ha curato tutte le fasi di rilevazione: costruzione del campione, elaborazione del questionario, analisi dei dati e restituzione dei risultati.

Il questionario, in forma anonima, è disponibile in formato cartaceo e in modalità compilazione on line al seguente link:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScIDeTCURBINLvXOl9JRiUDb8J8H-g8IAUjUApDo7vhQ79fsQ/viewform

La consegna del questionario può avvenire presso le sedi UNIAT dislocate sul territorio o presso i condomini interessati, invece la versione online si può compilare sulla pagina web di progetto o presso le sedi UNIAT attraverso l'assistenza dei volontari. Lo stesso questionario e le stesse modalità di somministrazione saranno utilizzate in fase finale di progetto per verificare l’efficacia e l’impatto delle azioni attivate. Successivamente verranno analizzati i risultati dell'indagine preliminare per identificare le aree prioritarie di intervento. Quindi si procederà ad una progettazione di dettaglio delle attività progettuali: piani formativi, redazione tool-kit, dislocazione geografica e temporale degli infodesk.

Quale risultato si intende raggiungere?

Queste azioni sono volte a promuovere, valorizzare e premiare le pratiche di gestione sostenibile dei consumi nei condomini, puntando a razionalizzare i consumi di acqua e di energia e a ridurre la produzione di rifiuti. Anche attraverso le attività di comunicazione,  viene svolta un'attività generale di sensibilizzazione della popolazione residente nelle quattro province della Campania, selezionate con un particolare focus sugli assegnatari di alloggi residenziali pubblici in quartieri periferici ad alto rischio di degrado urbano e sociale.

Il focus delle attività di progetto consiste, in una fase successiva, nella formazione di 15 volontari (target differenziato per età e genere) sui temi dell’eco-sostenibilità legata alla tutela del bene comune e all’attivazione di processi di cittadinanza attiva e di inclusione sociale, che andranno poi a svolgere il ruolo di “agenti di cambiamento”.

Il progetto svilupperà, percorsi educativi e di sensibilizzazione per l'acquisizione di comportamenti eco-sostenibili che, possano incidere sia sulla tutela del bene comune (edilizia residenziale pubblica), sia sulla tutela dell'ambiente, sia sui rapporti di convivenza sociale nei condomini e nei quartieri periferici. I temi che verranno trattati sono: ciclo dei rifiuti (riduzione sprechi, minima produzione, riuso, riciclo e riparazione dei beni, corretto conferimento), risparmio energetico  alimentazione a basso impatto ambientale e riduzione dello spreco ambientale, condivisione di beni durevoli, iniziative di comunità locale per la pulizia e il mantenimento di aree pubbliche comuni (giardini di condominio, ecc.).

L’attività didattica dei volontari (il cui programma di dettaglio sarà definito in seguito all’indagine preliminare) si articolerà in almeno 12 ore di formazione in aula tenuti da esperti selezionati da FARE AMBIENTE CAMPANIA. I volontari studieranno anche il TOOL-KIT per l'adozione di comportamenti eco-sostenibili che diverrà per loro fondamentale materiale didattico per la successiva fase di sensibilizzazione. Gli agenti del cambiamento saranno poi coinvolti nelle attività di disseminazione sul territorio di riferimento, attraverso l'apertura di info-desk presso le sedi Uniat, le sedi di enti locali interessate ed in alcuni condomini individuati come critici.

Negli incontri con cittadini ed inquilini, saranno anche distribuiti i TOOL-KIT per l'adozione di corretti comportamenti eco-sostenibili, fondamentale strumento di sensibilizzazione ed informazione verso il target obiettivo di progetto. I tool-kit saranno inoltre disponibili per il download sulla sezione dedicata al progetto del sito dei soggetti proponenti.

IL DIRITTO ALLA SALUTE VIOLATO: SPECULAZIONI, DISAGI E CURE NEGATE A DISCAPITO DEI CITTADINI MENO ABBIENTI E DELLE PERSONE ANZIANE.

L’emergenza Sanitaria in Campania non è mai stata così grave. La curva dei contagi è in costante aumento e le strutture ospedaliere sono al collasso. La preoccupazione degli esperti è massima soprattutto se si pensa che l’inverno è ancora lungo e che con l’arrivo delle influenze stagionali la situazione potrebbe precipitare ancora di più.

Nei documenti precedenti ci siamo occupati dell’emergenza sanitaria da Corona Virus e abbiamo provato a fornire non solo la denuncia delle criticità e delle violazioni ma anche le soluzioni e le misure concrete da attuare nel più breve tempo possibile.

IL LIBRO BIANCO DELLA SANITA’: INSIEME POSSIAMO CAMBIARE LE COSE

Lo Studio Legale Vizzino, ancora una volta, dimostra tutto il suo impegno e lavoro profusi non solo nel sostegno morale e psicologico dei cittadini, ma anche nell’attuazione concreta di progetti e di provvedimenti idonei a determinare un cambiamento positivo e costruttivo dello stato delle cose. 

Uno degli obiettivi sicuramente più risolutivi si estrinseca nella redazione quotidiana di un “Libro Bianco della Sanità” sul quale annotare e raccogliere tutte le segnalazioni delle disfunzioni e le gravi ingiustizie che ogni giorno vengono perpetrate a discapito dei cittadini malati e meno abbienti. L’obiettivo così come prefissato, dunque, prevede l’analisi ed il monitoraggio concreti dello stato della Sanità Pubblica e Privata in Campania, della raccolta di tutte le doglianze assistenziali e dei casi di malasanità che ogni giorno purtroppo si verificano proprio a discapito delle persone anziane o di coloro che vessano in condizioni economiche meno agiate. A disposizione di tutti i cittadini sarà predisposto un team legale, diretto dall’Avv. Riccardo Vizzino, pronto ad offrire tutela legale e supporto morale per tutte le situazioni di malasanità e abbandono istituzionale idonee a rappresentare una lesione inaccettabile del diritto alla salute.

A scadenze regolari, il Libro così redatto verrà depositato presso le Procure competenti per le opportune indagini e conseguenze penali. Pertanto, vi invitiamo a segnalarci le disfunzioni e le irregolarità riscontrate e tutto ciò che non funziona nell’ambito della Sanità Pubblica, poiché solo attivandoci in prima persona le cose possono cambiare.

LA DRAMMATICA CONDIZIONE DEGLI ANZIANI

Il drammatico quadro descritto si evolve in senso negativo ancora di più a discapito della categoria più debole in questo periodo, la più colpita già dagli effetti lesivi del Covid, ossia gli anziani.

Per questi ultimi, non esiste, allo stato, una tutela, un presidio ospedaliero, una struttura sanitaria  in grado di garantire loro posti letto in caso di sopravvenienze negative per la loro salute e questo perché oggi si tende per lo più a pensare che l’unica malattia esistente e l’unica che meriti un trattamento sanitario degno di questo nome sia il Covid, senza tenere, invece, in debita considerazione il fatto che gli anziani sono soggetti, per loro natura, a svariate problematiche di salute, che analogamente necessitano di adeguate cure e trattamenti.

Ebbene, non si può, per la pandemia che stiamo affrontando, bloccare tutto il sistema sanitario così come invece è stato fatto fin ora ed impedire, o comunque limitare all’inverosimile, gli accessi alle strutture sanitarie, i cui posti letto, peraltro, sono ormai quasi completamente occupati dai malati di Coronavirus.

Oggi nessuno, in particolare gli anziani, può essere libero di prenotare visite, ovvero programmare una cura nel lungo periodo, e questo è dovuto al fatto che il sistema sanitario nazionale, per tutto quello che esula dall’infezione da coronavirus, è fermo; sono state cancellate da parte delle strutture sanitarie pubbliche una grande quantità di visite ed esami già prenotati anche con codice d’urgenza e relative ad altri settori della medicina non coinvolti nella vicenda Coronavirus. Le prestazioni mediche,  tra cui visite specialistiche ed esami diagnostici, erogate direttamente dall’Asl e dal privato accreditato,  non vengono accettate, se non in casi di estrema urgenza,  e vi sono gravissimi ritardi nelle terapie e nella somministrazione delle stesse. A ciò si aggiunga che sovente i malati rifiutano di accedere alle strutture ospedaliere in quanto hanno il profondo timore di contrarre il virus proprio in tali ambienti. Ed è proprio ciò che si sta verificando nel Mezzogiorno. Le persone anziane si sentono abbandonate dalle strutture ospedaliere  e messe da parte dalle Istituzioni, trattati come agnelli sacrificali, come il male minore  in una condizione caratterizzata da grandi incapacità  e  superficialità del Governo Regionale.

BLOCCO DELLE LE CONVENZIONI SANITARIE: NIENTE CURE PER CHI NON PAGA!

Nell’ambito dell’indagine svolta sul territorio proprio per l’individuazione delle problematiche in ambito Sanitario che affliggono le persone anziane e meno abbienti abbiamo appreso il caso di una povera e anziana signora che a causa di un infortunio domestico aveva riportato la frattura del femore. Assistita dai propri familiari sin da subito si è rifiutata di recarsi in ospedale per le cure del caso proprio a causa della paura di contrarre il Corona Virus in questi luoghi. Abbiamo approfondito la questione onde offrire le giuste tutele e assistenze e nell’occasione siamo venuti a conoscenza di un’ulteriore problematica che di fatto impedisce alla povera donna di curarsi e ottenere dalle Strutture Pubbliche i trattamenti necessari. Infatti, i familiari ci hanno riferito che a causa del blocco effettuato sulle convenzioni ospedaliere per i trattamenti  e gli esami strumentali, non avendo alcuna disponibilità economica, non era stato possibile trasportare l’anziana donna in ospedale e provvedere al pagamento delle cure. 

La gravità della situazione è davvero sconcertante soprattutto nella misura in cui, oggi,  i cittadini che non possono permettersi cure a pagamento rappresentano sicuramente la maggioranza.

Ogni anno La Regione Campania stabilisce un determinato budget economico da suddividere tra le varie ASL del territorio campano e destinato a coprire le spese mediche per coloro che risultano esenti per malattia o per reddito. Pertanto, coloro che ne abbiano i requisiti di base possono recarsi presso i Centri diagnostici e i laboratori privati che siano in convenzione con le ASL e tramite l’impegnativa e il pagamento di un ticket accedere a tutta una serie di trattamenti specialistici ed esami strumentali.

La situazione attuale purtroppo non è rispondente a quanto appena riportato in quanto i fondi stanziati dalla Regione risultano terminati già dal mese di ottobre pertanto, chi non ha la possibilità di effettuate le cure a pagamento è costretto a rivolgersi esclusivamente alle Strutture Pubbliche che però hanno delle liste di attese che possono arrivare in alcuni casi anche a sei mesi! L’indignazione e lo sconforto di fronte ad una tale situazione non può non assumere i toni della drammaticità se si pensa che in alcuni casi rimandare una visita specialistica o un esame strumentale anche di un solo mese può essere letale per il paziente. Si aggiunga poi che agire tempestivamente su determinate malattie può significare ridurre di molto i costi per le cure definitive. Ed è proprio quello che sta succedendo oggi e che avverrà nei mesi futuri. Liste di attesa così lunghe avranno ripercussioni gravissime sulla possibilità di guarire coloro che sono afflitti da malattie o patologie e ci sarà un vertiginoso aumento dei costi di cui la Sanità Pubblica dovrà farsi carico per curare quelle stesse malattie non diagnosticate nei tempi giusti.

Ogni giorno, ormai, giungono presso il nostro Studio, notizie scioccanti e strazianti di poveri cittadini in fin di vita, che si trovano a dover vivere gli ultimi momenti di vita tra sofferenze atroci ed in uno stato di abbandono totale da parte del Sistema Sanitario.

E’ il caso di una signora, che per privacy chiameremo Teresa, la quale denuncia e ci racconta tra lacrime e dolore, le sue difficili condizioni di salute. Affetta da gravissime patologie, oltre che da problemi economici,  è in attesa da tempo di un trapianto di fegato e di cure specialistiche ma, proprio negli ultimi mesi le sono state negate in assoluto le dovute cure e assistenze. Le sue parole di disperazione si rivolgono non solo alla sua condizione ma anche a quella dei tanti malati che si trovano come lei a dover vivere un Sistema Sanitario che di fatto preferisce e predilige le cure esclusivamente nei confronti dei malati Covid.

A questo proposito, anche attraverso il “Libro Bianco della Sanità”, di tutto quanto denunciato verranno informate le Autorità Competenti e verrà ribadita a gran voce l’assoluta necessità di ripristinare i fondi per le Convenzioni in ambito Sanitario.

Data la gravità degli eventi appena narrati lo Studio Legale Vizzino si riserva ogni azione legale tesa a garantire il diritto alla salute dei cittadini, individuare ed accertare le responsabilità in capo agli Enti e ottenere il dovuto risarcimento per coloro che abbiano subito dei danni alla salute.  

TAMPONI NASO – FARINGEI A PAGAMENTO: SPECULAZIONI E DISAGI

Gli eventi cui abbiamo assistito nelle ultime settimane ci impongono anche una doverosa riflessione sull’urgenza di prevedere immediatamente la possibilità per i cittadini meno abbienti di effettuare i tamponi naso faringei gratuitamente anche da parte dei laboratori privati. Un tale intervento si ritiene necessario in quanto ad oggi con i numeri dei contagi in spaventoso aumento le Strutture Sanitarie Pubbliche non riescono a garantire a tutti cure adeguate e tempestive e l’assistenza domiciliare per chi si trova in quarantena. Sono moltissime ormai le notizie che ci giungono di persone chiuse in casa anche per più di venti giorni in attesa dell’arrivo dell’ASL.

Abbiamo raccolto le testimonianze di coloro che, giunti presso le Strutture Pubbliche per effettuare i tamponi si sono trovati a dover vivere un vero e proprio calvario caratterizzato da file interminabili e pericolosi assembramenti di persone. Assenza di controlli e condizioni disumane sono solo una piccola parte del problema;  non volendo tenere presente, solo per un attimo, la gravissima violazione del diritto alla salute bisogna pensare anche alle difficili condizioni economiche in cui vengono a trovarsi intere famiglie. Nelle ipotesi di isolamento fiduciario o quarantena tantissimi cittadini sono costretti a restare a casa e smettere di lavorare e tutto questo assume i toni della catastrofe economica nella misura in cui i controlli delle ASL per ufficializzare la negativizzazione dei tamponi, avviene anche a distanza di 20 giorni! Aver accreditato in tal senso  i centri privati i per smaltire il lavoro delle ASL non risolve in alcun modo il problema in quanto i cittadini meno abbienti non hanno comunque la possibilità economica di far sottoporre al tampone a pagamento tutto il nucleo familiare. Giova ricordare che negli ultimi mesi si è largamente diffuso nel Mezzogiorno proprio il triste fenomeno della speculazione sui tamponi naso-faringei. Le lungaggini delle ASL, la cattiva organizzazione delle stesse rendono necessario rivolgersi alle strutture private che dietro il pagamento di ingenti somme di denaro, circa 100 euro a tampone, offrono assistenza domiciliare e risultati in tempi ristretti.

A questo punto, l’unica soluzione concreta da attuare sarebbe quella di porre a carico delle ASL i costi dei tamponi effettuati presso i centri privati dai cittadini con minori disponibilità economiche,  in quanto  non è assolutamente corretto e legittimo  che disfunzioni, incapacità  e mala gestio vadano a ricadere sulle persone più deboli.

Campionamento acque affluenti Fiume Sarno: continuano le attività del progetto “Curiamo, Viviamo, Partecipiamo il Fiume Sarno”

Csarno.jpgontinuano le analisi e il campionamento delle acque del Fiume Sarno, ad opera del Dipartimento di Biologia e Chimica dell’Università di Napoli Federico II. Le verifiche delle acque, effettuate per il progetto “Curiamo, Viviamo, Partecipiamo il Fiume Sarno” di Legambiente con il sostegno di Fondazione per il Sud, avvengono su un’area che racchiude quarantadue comuni, riguardanti le Province di Napoli, Salerno ed Avellino.

Nello specifico, giovedì 26 novembre, il prof. Giovanni Libralato e il dott. Lorenzo Saviano hanno effettuato due campionamenti lungo il Fiume Sarno, in due particolari punti. Uno presso Montoro Inferiore, precisamente presso il Rio Laura, affluente della Solofrana che a sua affluente del Fiume Sarno. L’altro a Mercato San Severino, precisamente presso la Vasca di Aciliano sempre sull’affluente della Solofrana.

L’obiettivo dei campionamenti – e del progetto “Curiamo, Viviamo, Partecipiamo il Fiume Sarno” di Legambiente con il sostegno di Fondazione per il Sud - è quello di monitorare lo stato di salute delle acque e apportare i necessari miglioramenti, per rendere il fiume Sarno, di nuovo funzionale ai tanti agricoltori e tutta la popolazione del territorio. Nel corso di questi mesi, le attività si sono svolte in 18 punti di campionamento.

Campionamento acque affluenti Fiume Sarno: i primi risultati

Purtroppo, le analisi hanno mostrato che le acque del Fiume, che interessano gran parte dei comuni campani, presentano al loro interno, un alto quantitativo di sostanze microplastiche che stanno inquinando i nostri mari, ma anche numerose sostanze nocive per la salute. Sostanze tossiche e nocive sversate dalle tante fabbriche presenti sul territorio, che continuano a inquinare uno dei tratti di acqua più importanti della Campania.

I due campioni, portati in laboratorio, saranno analizzati e studiati prima di stilare un report utile a prendere atto della situazione in cui verte il fiume Sarno e soprattutto mettere in moto tutte le iniziative per tutelare e salvaguardare il corso d’acqua oltre alla salute di tutti cittadini. Un lavoro che, iniziato da qualche mese, sta portando a miglioramenti incoraggianti.

Infatti, secondo le analisi effettuate dal team guidato dal dott. Libralato, le acque del fiume Sarno dal 2019 al 2020, anche grazie alle attività di informazione e sensibilizzazione del Progetto “Curiamo, Viviamo, Partecipiamo il Fiume Sarno”, hanno riportato un netto miglioramento, ma il lavoro purtroppo è ancora lungo.

UNIAT CAMPANIA DÀ IL VIA ALLA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER COMPORTAMENTI ECO-SOSTENIBILI: PRESENTATO IL PROGETTO “DIFFERENZIAMOCI”

Si è tenuto ieri, in diretta Facebook, il convegno di presentazione del nuovo progetto Uniat Campania a.p.s. L’Unione Nazionale Inquilini Ambiente e Territorio ha dato così il via alla campagna di sensibilizzazione per comportamenti eco-sostenibili che produrrà i suoi frutti nell’arco di un anno, in seguito al quale verranno resi noti obiettivi e risultati raggiunti.

Si tratta di un’azione sinergica, in partenariato con Fareambiente Campania aps, finanziata nell'ambito dell’Avviso Pubblico Volontariato Aps – fondi 2017 con D.D. n 466 del 29/07/2019 e approvato con D.D. n 733 del 23 12/2019 e D.D. n 69 del 24/01/2020.

L’ambito territoriale in cui si svolgerà il progetto è la Regione Campania, in particolare saranno coinvolte le province di Napoli, Avellino, Caserta e Salerno. L’idea progettuale è quella di promuovere un approccio alla città e ai beni comuni (qual è il patrimonio residenziale pubblico) che si fondi su un nuovo senso di responsabilità e solidarietà e che permetta una migliore convivenza civica e un'attenzione allo sviluppo sostenibile, inteso come fonte di innovazione, di economia circolare e di sviluppo di programmi avanzati di inclusione sociale.

Attraverso azioni formative ed informative e attraverso l'attivazione sul campo di 15 “agenti del cambiamento”, si andrà ad incidere sulla modifica dei comportamenti e degli atteggiamenti dei cittadini assegnatari di alloggi ERP, soggetti che, per condizioni economiche e marginalità sociale, rischiano di presentare una minore sensibilità verso il tema ambientale il quale, al contrario, può diventare una modalità di risparmio economico, di sviluppo di relazioni e di inclusione sociale.

Durante la diretta trasmessa sulla pagina Facebook ufficiale di Uniat Campania Aps, sono intervenuti: Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania; Pierluigi Estero,  presidente Uniat Campania A.p.s.; Francesco della Corte, presidente Fare Ambiente Campania; Vincenzo Pepe, presidente Fare Ambiente nazionale; le conclusioni sono state affidate al presidente nazionale Uniat A.p.s, Augusto Pascucci. I lavori sono stati moderati dalla giornalista Rossella Fusco.

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